Monza

Clamoroso, la scuola di San Biagio deve pagare l’occupazione del suolo per il muro crollato

Il Comune ha chiesto 6mila euro. L’appello: «Siamo già in difficoltà per i rincari sull’energia».

Clamoroso, la scuola di San Biagio deve pagare l’occupazione del suolo per il muro crollato
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Per i tavolini all’esterno dei locali la tassa di occupazione del suolo sarà ancora gratuita fino all’estate, ma c’è chi invece deve pagarla e salatamente la Tosap per via di un crollo impossibile da prevedere.

Clamoroso, la scuola di San Biagio deve pagare l’occupazione del suolo per il muro crollato

Si tratta della scuola parrocchiale San Biagio che deve versare 6mila euro al Comune per aver messo in sicurezza l’area a seguito del crollo del muro avvenuto a novembre quando cinquanta metri di muro perimetrale si sono letteralmente sgretolati d’un colpo, cedendo all’improvviso sul manto stradale.

«Fa piacere sapere che la Giunta ha deciso di aiutare i negozianti prolungando l’utilizzo dello spazio pubblico considerando i commercianti come categoria fortemente colpita dalla pandemia - ha fatto sapere l’istituto sulla sua pagina Facebook - Sarebbe stato utile considerare le scuole paritarie in egual modo se non altro per il servizio pubblico che svolgono e per le fatiche che stanno sostenendo per i forti aumenti dei costi legati all’energia senza chiedere nemmeno un euro alle famiglie. E invece il Comune chiede alla scuola circa 6.000 euro per una occupazione di suolo pubblico e la messa in sicurezza dell’area in seguito al crollo di un muro perimetrale ... mi spiace sindaco ma questa volta proprio non ci siamo».

Cosa è successo

Il crollo risale a novembre quando alla mattina via Monte Rosa (traversa di via Manara) il crollo dei mattoni aveva colpito anche le vetture di due residenti che erano parcheggiate in prossimità della cinta muraria.
Fin da subito un ruolo davvero attivo nel gestire la situazione l’aveva svolta la stessa proprietà (tutto a sue spese), che si è subito fatta carico della messa in sicurezza (costata oltre 20mila euro) della restante porzione di recinzione e del ripristino del manto stradale con la rimozione dei detriti dopo che Polizia Locale e Vigili del Fuoco avevano proceduto con il primo tempestivo intervento.

Ricostruire quel muro però (oltre a costare 200mila euro) non sarà per ovvie ragioni così rapido perché il progetto di ricostruzione deve essere sottoposto alla Soprintendenza, cui spetta l’ultima parola. Spiega infatti Fabio Castelli, responsabile delle scuole parrocchiali (da oltre mille studenti dall’infanzia alle superiori con Ecfop): «Siamo sottoposti al vincolo della Soprintendenza per la vicinanza con viale Battisti, quindi abbiamo dovuto attendere il via libera sulla tipologia di nuova cinta che dovrà essere posizionata. I muri sono degli anni Quaranta e nonostante tutti i controlli e il fatto che non ci fossero crepe né avvisaglie sono ceduti all’improvviso. Ora abbiamo i permessi e stiamo aspettando di partire coi lavori dopo aver definito questo pagamento con il Comune».

Sul discorso Tosap aggiunge: «Siamo in fase di definizione della questione, siamo stati richiamati per capire se la cifra è dovuta o no e avremo un incontro prossimamente. Le scuole e le chiese di solito non pagano la Tosap e inoltre l’imposta è stata abolita per tutti - ha aggiunto - Oltretutto noi siamo ancora in attesa di capire le responsabilità e da alcune perizie sembrerebbe che alcuni lavori pubblici passati possano aver indebolito il muro. Di certo si saremmo attesi più dialogo perché facciamo un servizio pubblico. Siamo passati a pagare da mille euro al giorno di riscaldamento a 1600, ma non abbiamo alzato le rette e non vogliamo farlo. Abbiamo ripulito subito e fatto la nostra parte per mettere in sicurezza il muro, di questo il Comune deve tenere conto».

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