Esperienze di viaggio

Claudia, prossima fermata Sudan

La 30enne concorezzese ha ricevuto la benemerenza civica prima di ripartire alla volta dell’Africa.

Claudia, prossima fermata Sudan
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Pochi giorni di riposo in Italia, utili per riabbracciare amici e parenti e per ritirare dalle mani del sindaco la «Gugia Dòra» ottenuta la scorso novembre. Quindi, giovedì, una nuova partenza, questa volta in direzione Sudan.

Claudia, prossima fermata Sudan

Continua il viaggio a fianco degli ultimi di Claudia Pagani, infermiera pediatrica da anni impegnata con Emergency in alcune delle zone più complicate del pianeta. Come l’Uganda, dove la giovane concorezzese si trovava al momento della consegna delle benemerenze civiche.
Il riconoscimento, come detto, è stato quindi ritirato nei giorni scorsi, direttamente in Municipio dove la ragazza ha incontrato il sindaco Mauro Capitanio: «E’ stato un riconoscimento decisamente inaspettato - racconta Claudia - Sono molto soddisfatta e orgogliosa».
Concorezzese doc, Claudia in questi anni è riuscita a realizzare il suo sogno: «Fin da piccola il mio obiettivo era quello di lavorare per Emergency - rivela l’infermiera - Ricordo la guerra in Afghanistan e il grande impegno di Gino Strada: ho capito subito che avrei voluto offrire il mio contributo».
Dopo la laurea ottenuta nel 2013, Claudia ha quindi deciso di trasferirsi a Londra per perfezionare il suo inglese: «Ho lavorato per alcuni anni presso il Great Ormond Street Hospital di Londra, centro di eccellenza internazionale nel campo della pediatria. Era fondamentale che imparassi al meglio l’inglese, in modo da poter essere selezionata da Emergency». E così è stato: «Nel 2018 ho mandato la mia candidatura e sono stata selezionata. Da lì è iniziato il mio viaggio».

In viaggio verso le zone più complicate del mondo

Un viaggio che l’ha portata in alcune delle zone più complicate del mondo, dove ogni piccolo contributo può fare la differenza: «Sono stata in Sudan, in Sierra Leone, in Afghanistan e in Uganda, nell’ospedale progettato da Renzo Piano. Nel corso della pandemia sono rimasta per una breve parentesi in Italia, prima di ripartire nuovamente alla volta dell’Africa. Solitamente resto in un Paese per circa 6 mesi, mentre ora in Sudan la durata del mio contratto di collaborazione con Emergency sarà di un anno».

La concorezzese sarà operativa in un campo a circa 20 chilometri dalla capitale dello stato sudanese, Khartum: «Ho tanta voglia di tornare in Sudan - spiega la 30enne - In Uganda ho lavorato in un centro di eccellenza, vivendo un’esperienza bellissima. Tuttavia preferisco “sporcarmi le mani” sul campo, come accadrà in Sudan. Sicuramente sarà una situazione più difficile, ma sono proprio le sfide come questa a piacermi di più, perché mi rendo conto concretamente dell’importanza di ciò che sto facendo. Sono molto orgogliosa e soddisfatta di quello che sto realizzando in questi anni, soprattutto perché mi rendo conto dell’importanza di ciò che facciamo per le persone di queste parti del mondo, costrette ad affrontare quotidianamente enormi difficoltà».

Difficoltà a cui si sono sommate quelle derivate dalla pandemia e dai recenti fatti di cronaca. A cominciare da quanto accaduto in Afghanistan la scorsa estate: «Mi trovavo proprio lì pochi giorni prima dell’ingresso dei talebani a Kabul. Ero stata in Afghanistan per alcuni mesi e mi stavo preparando a spostarmi in Uganda, quindi non ho vissuto da vicino il dramma della popolazione afghana: ho scoperto solo dopo di aver preso uno degli ultimi voli utili per tornare in Italia. Quello che è successo dopo è stato molto doloroso».
Proprio su quanto accaduto in quei maledetti giorni d’agosto in Afghanistan era intervenuto, pochi giorni prima della morte, il fondatore di Emergency Gino Strada: «Purtroppo non sono mai riuscita a conoscerlo - conclude Claudia - L’ho visto dal vivo una sola volta, al termine del mio primo colloquio con Emergency. Mi piace pensare che sia un segno del destino».

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