Col Fai si può "salvare" la chiesa della monaca di Monza
San Maurizio è candidata tra i luoghi del cuore. Domenica l'apertura straordinaria
Dedicata alle Sante Margherita e Caterina, la chiesa di San Maurizio in piazza Santa Margherita a Monza, nota per il legame con la monaca di Monza, è stata candidata tra i luoghi del cuore del Fai e la speranza è che raggiunga molti «clic» perché possa essere segnalata per la valorizzazione.
Una chiesa da valorizzare
L’edificio religioso (nel cui monastero annesso entrò poco più che 14enne Suor Virginia Maria De Leyva conosciuta come la monaca di Monza) fa parte di quelli candidati a Luoghi del Cuore Fai, come l’anno scorso fu Villa Mirabellino che ottenne un successo strepitoso: arrivò decima nella classifica nazionale e seconda in Lombardia tra i Beni del cuore del Fai del 2022, grazie a 17.993 voti e guadagnò un contributo di 24mila euro per la sua valorizzazione, che furono destinati al Belvedere.
Oggi un Comitato nato per la chiesetta di San Maurizio (di cui fanno parte il Duomo. la Fondazione Gaiani e l’ordine degli Architetti brianzoli) spera di fare altrettanto, soprattutto per gli affreschi settecenteschi che necessitano di un restauro che li salvaguardi.
Domenica 24 novembre, in collaborazione con il Duomo e l’ordine degli architetti la chiesa sarà aperta per tutto il giorno dalle 10 alle 16 ad ogni ora tranne le 13 con visite da 50 minuti. «Vorremmo che tutti ne conoscessero la storia e che lo votassero come “Luogo del cuore” nella campagna nazionale che il Fai promuove ogni anno», spiega Elena Colombo, capo delegazione del Fai di Monza.
Un punteggio alto in classifica, infatti, significa più visibilità e possibilità di conquistare finanziamenti per il suo restauro.
I restauri degli affreschi
La chiesa di San Maurizio è sussidiaria del Duomo di Monza e rappresenta un esempio straordinario di architettura e arte del Settecento, oltre ad essere un luogo associato al ricordo della figura che ispirò Alessandro Manzoni nel delineare il personaggio della Monaca di Monza.
Nei primi anni 2000 è stata realizzata la nuova copertura della chiesa che ha consentito di salvaguardarne la struttura e gli apparati decorativi.
Tuttavia sono molti i bisogni di San Maurizio: da un punto di vista conservativo è necessario intervenire su infiltrazioni d'acqua che hanno danneggiato intonaci e porzioni di affresco; da un punto di vista della valorizzazione dei beni, si evidenzia invece la presenza di un organo storico che necessita di restauro. Senza contare che il sogno per la fruizione, è di ampliare la possibilità di accesso ai visitatori e di inserire la chiesa nei percorsi turistici della città. Aperta raramente, infatti, la chiesa ha però un valore molto grande.
La storia e come votarla
sorge nel luogo dove nel 1298 aveva sede una delle 19 case Umiliate di Monza. Nel 1469 divenne Chiesa e Convento di Santa Margherita e Caterina. Qui, tra il 1591 e il 1607 fu conversa e poi badessa la Monaca di Monza. Dell’antico monastero, soppresso nel 1785, rimangono solo alcune porzioni murarie, mentre l’originaria chiesa quattrocentesca venne totalmente riedificata tra il 1736 e il 1738. Riaperta solo nel 1881, l’aula ecclesiale vanta un apparato decorativo e pittorico di rara uniformità, incentrato sui maggiori interpreti del barocchetto lombardo: le prime tre campate della volta sono opera di Carlo Innocenzo Carloni (1740-42), con quadrature di Giuseppe Castelli e del Perucchetti, mentre alle pareti si conservano tele di Antonio Maria Ruggeri, Ambrogio Brambilla, del monzese Giambattista Gariboldi e di Francesco Corneliani.
Oggi però l’umidità sta attaccando l’apparato decorativo e gli affreschi hanno bisogno di un intervento di restauro ormai da 20 anni. Che questa sia la volta buona?
La palla passa ai monzesi che devono votarlo sul sito del Fai Ambiente e cliccarla o firmare al banchetto per la raccolta firme in Duomo. «Insieme si può fare», chiosa Colombo.