Muggiò

Compleanno speciale in ferrata per l’escursionista Franco Costa

Il pensionato ha compiuto 80 anni festeggiandoli sul Corno Rat con gli amici appassionati di montagna

Compleanno speciale in ferrata per l’escursionista Franco Costa
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Zaino in spalla, caschetto in testa, fune e moschettone per tenersi agganciato e affrontare la via ferrata. La montagna è la sua vita ed è così che ha scelto di festeggiare il suo 80esimo compleanno, Franco Costa di Muggiò, pensionato e grande appassionato di montagna che pratica dal lontano 1962.
Con il suo fisico asciutto ed energico e lo sguardo vispo, lunedì 29 luglio, data della sua nascita, ha voluto percorrere la via ferrata al Corno Rat, conosciuta anche come ferrata del trentennale dell’Osa di Valmadrera.

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«La montagna ha la capacità di togliermi tutti i pensieri. Ho scelto di festeggiare così i miei 80 anni perchè la montagna per me è un grande regalo» ha detto Costa. L’ultima salita in ferrata risale al 2019.

«Poi è arrivato il Covid e mi sono fermato e non ne ho fatte più perchè ho ricevuto il divieto da mia moglie – ha spiegato sorridendo – Questa è stata l’ultima e ci tenevo per i miei 80 che è un bel traguardo, proprio come raggiungere una vetta. Adesso faccio solo gite e  escursioni con il mio gruppo di amici molto affiatato».

L’amore per la montagna è sbocciato da ragazzo quando in bicicletta macinava chilometri partendo da Monza per raggiungere Valle di Cadore, dove uno zio lo portava con sè per sentieri e cime e ha iniziato a trasmettergli la passione. «Non conoscevo niente della montagna. Avevo iniziato a 15 anni a lavorare, poi la scuola alla sera e avevo la passione per la bici  poi è arrivata più forte quella per la montagna» ha spiegato Costa. Tante escursioni, da solo, poi con la famiglia, poi una parentesi anche con il Cai, ma soprattutto con il suo gruppo di amici con cui da anni continua a condividere la meraviglia delle cime e che lunedì lo ha festeggiato partecipando alla ferrata. «Ci siamo arrampicati sul Corno Rat e poi abbiamo trovato il sentiero per scendere» ha spiegato.

Tanti ricordi

Nei 62 anni di escursioni, rifugi e ferrate, i ricordi sono veramente tanti. Una delle avventure più belle è quando è salito con alcuni amici al Monte Civetta ed è tornato al rifugio dopo 12 ore tra gli applausi del gruppo. Ma c’è anche il ricordo doloroso della perdita di un amico colpito da infarto che ha perso la vita durante un’escursione.

«L’ho visto cadere improvvisamente e ho cercato di prestare soccorso come potevo, perchè era in una posizione difficile. A 300 metri sotto da noi c’erano le nostre mogli che avevano visto tutto – ha raccontato – Purtroppo anche con l’arrivo del medico in elicottero non c’è stato niente da fare».
Monte Cornizzolo, Val di Mello, Val Gerola, Sentiero del Viandante, Resegone, Orobie, Medale, Piani di Bobbio, Valle Camonica, e tanti rifugi, sono alcuni esempi nella lunga lista delle uscite che ha collezionato in 62 anni. Ci sono due parole d’ordine per chi si approccia alla montagna: prudenza e rispetto.

Le parole d'ordine della montagna

«Usare prudenza significa adottare un comportamento giusto, utilizzare l’attrezzatura idonea a partire dalle scarpe e significa portare con sè il cervello – ha commentato Franco Costa – Si va in montagna per godersi la tranquillità della natura e per rilassarsi ma purtroppo molti si rivelano maleducati e talvolta poco rispettosi, come sorpassare in arrampicata, non usare adeguatamente le protezioni, sottovalutare i pericoli». La montagna fa bene, ritempra e illumina.

«La montagna mi ha dato tanto, sono arrivato agli 80 in salute e continua a regalarmi emozioni e io continuo a condividere esperienze e uscite con il mio bel gruppo di amici» ha chiosato Costa.

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