Consumo di alcol in gravidanza e sindrome feto-alcolica. Se ne parla all'ospedale di Desio
Secondo stime recenti dell’OMS, il 65,5% delle donne in età fertile, nella regione europea, consuma alcol. Al Pio XI un momento di approfondimento e prevenzione.
I numeri parlano chiaro. Secondo stime recenti dell’OMS, il 65,5% delle donne in età fertile, nella regione europea, consuma alcol e, siccome quasi la metà delle gravidanze non sono programmate (il 42%), il rischio di consumo di alcol, durante le prime fasi della gestazione, è altissimo.
Le conseguenze per il nascituro potrebbero essere molto serie: si va dai danni al feto e al bambino, all’aborto spontaneo, alla sindrome della morte improvvisa in culla, al parto pretermine, ad alcune malformazioni congenite.
Consumo di alcol in gravidanza e sindrome feto-alcolica. Se ne parla all'ospedale di Desio
Per approfondire l'argomento ASST Brianza, e in particolare le due strutture di Ostetricia e Ginecologia e
Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale di Desio, ha deciso di aderire alla Giornata Internazionale in cui ricordare e sollecitare un cambiamento radicale nella cultura del bere delle donne in gravidanza, a tutela del nascituro. La giornata ricorre il prossimo 9 settembre e per l'occasione proprio nella struttura desiana sarà organizzato un evento a tema, voluto per per far crescere la consapevolezza su questa problematica e diffondere stili di vita che salvaguardino la diade mamma-bambino, prima e dopo la nascita.
"Anche una quantità minima di alcol può causare danni al feto"
“Il consumo di alcol in gravidanza – spiega Armando Pintucci, ginecologo e responsabile della Sala Parto - è associato a una vasta gamma di danni al feto e al bambino, quali l’aborto spontaneo, la natimortalità, la sindrome della morte improvvisa in culla, il parto pretermine, alcune malformazioni congenite, il basso peso alla nascita, il ritardo di sviluppo intrauterino e una serie di disordini , a partire dalla manifestazione più grave, la Sindrome Feto-Alcolica (Fetal Alcohol Syndrome, FAS), con una serie di anomalie strutturali e di sviluppo neurologico che comportano gravi disabilità comportamentali e neuro-cognitive. Anche una quantità minima di alcol – aggiunge lo specialista del Pio XI - può causare danni al feto e pregiudicarne la salute”.
La giornata di approfondimento
La giornata del 9 settembre, a Desio, si articolerà in due momenti: l’appuntamento è in Ospedale, presso l’Aula Magna.
Nel corso della mattinata, gli operatori sanitari incontreranno la popolazione interessata: sono state coinvolte, fra l’altro, le gravide che stanno frequentando i corsi di preparazione al parto. “Chiunque voglia saperne di più – ricorda Pintucci – a partire dalle coppie di neogenitori, è comunque benvenuto”.
Nel pomeriggio è previsto, invece, un evento formativo con la partecipazione di autorevoli esperti, sulla sindrome feto-alcolica, rivolto a ginecologi, pediatri, neuropsichiatri, psicologi, ostetriche, puericultrici, infermieri, assistenti sociali.