Il caso

Contenziosi e battaglie legali, il Comune rinuncia al mutuo per il Centro sportivo

La questione si trascina ormai da anni, con i lavori ormai impantanati a seguito delle cause legali intentate con l'impresa edile: "Faremo un nuovo progetto"

Contenziosi e battaglie legali, il Comune rinuncia al mutuo per il Centro sportivo

Dopo sei anni di attese, rinvii e complicazioni legali, l’Amministrazione comunale di Busnago ha formalmente deciso di voltare pagina: il progetto per la riqualificazione del Centro sportivo viene ufficialmente abbandonato.

Il Comune rinuncia al mutuo per il Centro sportivo

Con una scelta chiara e definitiva, il Comune ha annunciato l’estinzione del mutuo (aperto a suo tempo con il Credito sportivo) legato al maxi intervento, aprendo così la strada a una ridefinizione complessiva dell’opera. Il progetto, ricordiamo, era stato avviato nel 2019 e prevedeva una riqualificazione completa delle strutture sportive esistenti e la realizzazione di nuovi impianti. Il maxi investimento, superiore ai 650mila euro, includeva anche opere di manutenzione straordinaria e miglioramento dell’area circostante, con la speranza di offrire un centro sportivo polifunzionale capace di accogliere eventi e iniziative sociali.

“Lo progetteremo con risorse nostre”

Tuttavia, i problemi sorti nel tempo (praticamente subito) con la società appaltatrice, che non ha rispettato i vincoli contrattuali, hanno portato al blocco del cantiere e all’apertura di una causa legale contro il Comune. Che, di fatto, si trascina ormai da anni. Alla base della questione, i ritardi maturati nella realizzazione dell’opera, che secondo il cronoprogramma originale si sarebbero dovuti concludere già da almeno un biennio.

“Abbiamo deciso di chiudere con il passato ed estinguere il mutuo – ha spiegato il sindaco Danilo Quadri – La sistemazione futura dell’area sportiva sarà gestita con altre risorse proprie. Stiamo già lavorando a una nuova progettualità che possa sostituire quella ormai insostenibile. È una decisione difficile ma necessaria per liberare il Comune da un vincolo che non portava da nessuna parte”.

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