Desio

Continua la battaglia contro metrotranvia

Ora uno spiraglio per i coniugi Enrico Figini e Tiziana Donarini che per colpa dell’infrastruttura rischiano di dover rinunciare all’attività

Continua la battaglia contro metrotranvia
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Da mesi si battono contro la metrotranvia che mette a rischio il loro lavoro di ambulanti. Finora l’Amministrazione aveva fatto muro, ma i coniugi, Tiziana Donarini ed Enrico Figini, non hanno desistito e, pronti a ricorrere anche alle vie legali, hanno ottenuto nella seconda metà di settembre (la data non è ancora stata fissata) di potersi sedere al tavolo con il sindaco di Desio, Simone Gargiulo, con i referenti dell’Ufficio tecnico cittadino, i rappresentanti di Città Metropolitana e Cmc (la società che ha in appalto la realizzazione della nuova infrastruttura) e sottoporre loro il problema.

Continua la battaglia contro metrotranvia

Come da mesi vanno dicendo in tutte le sedi, dalle commissioni al Consiglio comunale, il loro camion attrezzato, lungo sette metri, una volta realizzata la metrotranvia non potrà più entrare e uscire dal civico di via Milano 125, dove vivono. I coniugi, che sono ambulanti e vendono generi alimentari, hanno dovuto costruire un’apposita rimessa, a misura per il loro mezzo e green, osservando standard ben precisi e all’avanguardia all’epoca, oltre vent’anni fa. Ogni mattina escono con il proprio automezzo, ma per la manovra hanno bisogno di un certo spazio, che sarà invece cancellato una volta che il progetto sarà completato.

«Ci siamo lamentati con il sindaco che finora non ci ha mai preso in considerazione, ora finalmente avremo la possibilità di spiegare la situazione - evidenziano i coniugi - Non è comunque solo nostro il problema dei passi carrai, perché se si considera il progetto della metrotranvia nel tratto di via Milano che va da via Turati a via Sabotino non c’è lo spazio per uscire e fare manovra neanche per le auto. Sono circa 400 metri. Per questo il Comune deve intervenire e trovare una soluzione. I cantieri della nuova linea tranviaria ci hanno messo a disagio da più di un anno, creano problemi a tante famiglie e ai commercianti. Sono i cittadini che ci rimettono i soldi perché l’opera l’hanno pagata i desiani. Nessuno pensa al danno morale? Se dovessimo rinunciare all’attività cosa faremo? Se al posto nostro ci fosse stata una persona giovane, magari con dei mutui sulle spalle, quali sarebbero state le conseguenze? - domandano - Adesso vediamo se con questo incontro si riuscirà a risolvere la questione».

Intanto, il sindaco ha giurato di tenere una linea dura in merito ai cantieri di metrotranvia, soprattutto dopo che l’intervento per la rimozione dei vecchi binari del tram è stata spostata al 2025, tenendo presente che continuano a essere causa di incidenti.

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