Lutto

Cornate piange lo storico imprenditore

Si è spento a 94 anni Carlo Perego, titolare dell'omonima azienda di porte basculanti

Cornate piange lo storico imprenditore
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Se n’è andato a 94 anni Carlo Perego, noto imprenditore di Cornate d'Adda, che nel 1952 aveva fondato la sua omonima azienda di porte basculanti.

L'ultimo saluto

Giovedì scorso l’ultimo saluto nella chiesa parrocchiale gremita da centinaia di concittadini e di persone che hanno lavorato nella sua azienda.

Il ricordo della moglie

"Nel 1952 aveva fondato la sua azienda qui a Cornate dando lavoro a tante persone. E’ stato per me l’uomo più bravo del mondo - lo ha ricordato la moglie Leda Fontes - Non si arrabbiava mai e per me è stato un grande esempio. Aveva incominciato a lavorare sin da bambino raccogliendo i fiori per un’azienda e andando a prendere il riso a Bergamo, per poi rivenderlo qui nel periodo di guerra quando aveva solo 11 anni. Aveva perso la mamma quando aveva solo 10 anni e aveva dovuto subito darsi da fare".

Lascia anche tre figlie

A dargli l’ultimo saluto anche le tre figlie Teresa, Mirella e Giusi.

"Amava il suo lavoro e teneva ai suoi dipendenti gratificandoli con premi economici - continua la moglie - Ha sofferto per arrivare dove è arrivato ma ha creato una grande azienda dal nulla: ha cominciato con un piccolo laboratorio in via Dossi, poi si è trasferito vicino al Municipio, in via Volta, e poi ancora in via Brodolini. Successivamente, sempre per ragioni di spazio, l’azienda è stata trasferita a Verderio. Poi, quando ha ceduto le sue quote dell’attività è stata ritrasferita di nuovo a Cornate".

Le sue passioni

Fra le sue passioni, Perego ha avuto anche il tennis e il mare.

"L’amore che ha dimostrato a tutti si è visto in questi giorni in cui tantissime persone sono passate a casa per ricordarlo - conclude la moglie - Era un grande amante del tennis e si divertiva a giocare insieme al suo amico, il dottor Sironi. Era anche un appassionato di barche e gli piaceva andare al mare appena poteva: ha sponsorizzato per anni la squadra di pallavolo locale ed era vicino alle associazioni. E’ stato anche un donatore di sangue. Un uomo unico che cercava sempre il dialogo".

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