Il caso

Correzzana: i ricorrenti si ritirano, si chiude l'affaire dell'inceneritore per animali

Dopo otto anni di battaglie, il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di ritiro dell'appello proposto dai residenti di via Monte Rosa

Correzzana: i ricorrenti si ritirano, si chiude l'affaire dell'inceneritore per animali
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Si chiude l’affaire legato al forno inceneritore per animali domestici di Correzzana. A scrivere la parola fine a una questione che durava ormai da otto anni è stato il Consiglio di Stato, che nei giorni scorsi ha accettato la richiesta dei ricorrenti di ritirare definitivamente l’appello.

Si chiude l'affaire dell'inceneritore per animali

La querelle, ricordiamo, risale ormai al 2016, quando in via Monte Rosa spunta, un po’ a sorpresa, una struttura che ospita anche un forno inceneritore destinato ai cosiddetti "animali da affezione". Il progetto riceve però un’ondata di critiche da parte dei cittadini della zona, che danno anche vita a un comitato per dichiarare guerra al forno lamentando non solo odori molesti, ma anche una serie di irregolarità tecniche. Il nocciolo della questione, a loro dire, starebbe infatti nel permesso di ricostruire rilasciato a suo tempo dal Comune di Correzzana.

La battaglia legale

Da qui ne è seguita una serie di vicende che ha visto la questione finire persino sui tavoli dei tribunali. In un primo momento il Tar Tribunale aveva stabilito che ci fossero gli estremi per andare più a fondo della questione, ma successivamente aveva rigettato il ricorso presentato dal comitato e dai cittadini di via Monte Rosa. O meglio, aveva dichiarato inammissibili le loro istanze. I residenti però non si danno per dati per vinti e decidono di appellarsi al Consiglio di Stato per provare a ribaltare la sentenza. Tra il 2020 e lo scorso mese di gennaio, però, tutti i ricorrenti hanno deciso di rinunciare all’appello chiedendo però la compensazione delle spese. Da qui la decisione del Tribunale di dichiarare il ricorso "improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse".

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