La storia

Da Cavenago alla maratona di New York come portabandiera italiano

La storia di Stefano Semprini, che il prossimo 1 novembre sfilerà a Central Park con il tricolore nella parata di apertura della maratona di New York

Da Cavenago alla maratona di New York come portabandiera italiano
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Da un lato una sfida con sé stesso, dall’altra una promessa invece fatta al padre, ricoverato in terapia intensiva per il Covid nel 2020. Due stelle polari che hanno illuminato il cammino del 42enne Stefano Semprini di Cavenago che tra meno di un mese sfilerà a Central Park come portabandiera italiano per la maratona di New York.

Da Cavenago alla maratona di New York come portabandiera italiano

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di ripercorrere il viaggio che porterà ad inizio novembre il cavenaghese, noto anche a Vimercate per essere volontario dei Vigili del Fuoco cittadini e per diversi anni anche alla caserma dei pompieri di Monza, nella Grande Mela.

«Nel 2019 ho deciso di smettere di fumare e quasi come per una sfida con me stesso, ho deciso di iniziare a correre - spiega Semprini - Così pian piano ho iniziato ad allenarmi e ad appassionarmi a questo mondo. L’anno successivo poi è arrivato il Covid, purtroppo mio papà - che è stato un maratoneta - è stato ricoverato in terapia intensiva e in quel momento gli ho promesso che ne se fosse uscito, mi sarei impegnato per riuscire a correre la maratona di New York».

A distanza dunque di quattro anni dalla promessa fatta al padre a distanza di cinque da quella fatta a sé stesso, Stefano di strada ne ha percorsa tanta. Letteralmente. Nel giro infatti di pochi anni la passione per la corsa è cresciuta sempre di più. Si è affiliato ad una società, quella dei Runners Bergamo e poi anche a quella dei dei Vigili del Fuoco di Monza.

«Ho già partecipato a diverse corse sia nazionali che internazionali - prosegue Semprini - Ho corso maratone ad Atene, Valencia, Milano, Roma, Ravenna. In totale 8 competizioni tra i 10 e i 42km. Poi mi sono detto: “Devo riuscire a correre le sei principali maratone internazionali”. Ho già partecipato a quelle di Berlino e Londra, a breve avrò quella di New York e poi l’anno prossimo Chicago. Più avanti seguiranno anche Boston e Tokyo».

L'occasione da portabandiera

La domanda poi sorge spontanea. Ma dalla volontà di partecipare alla maratona di New York, come è arrivato il cavenaghese a diventare il portabandiera italiano?

«Mi sono iscritto alla maratona, dopodiché, tramite un’agenzia alla quale mi sono appoggiato per organizzare il viaggio, mi è stato detto che c’era la possibilità di partecipare alla parata di apertura che si tiene a Central Park - prosegue Semprini - Ho quindi inviato la mia candidatura con una presentazione, spiegando di cosa mi occupavo, perchè correvo e ho inoltre spiegato che facendo il volontario nei Vigili del Fuoco, per me questo viaggio a New York aveva una doppia valenza. Da un lato quella di correre la maratona e dall’altra quella di rendere omaggio anche a tutti i colleghi Vigili del Fuoco scomparsi nella tragedia dell’11 settembre. Sono stato poi contattato una prima volta da una signora che mi ha detto che ero stato inserito per la parata. Poi in un secondo momento che mi avevano selezionato come portabandiera».

Un’investitura che ha così riempito di orgoglio il 42enne che il 31 ottobre partirà per la Grande Mela, il giorno successivo poi sfilerà per Central Park portando il tricolore e il 3 novembre invece sarà impegnato nella corsa:

«Sarà un sogno per me rappresentare tutta l’Italia oltre che un orgoglio - conclude Semprini - Questa è la riprova che i sogni vanno sempre rincorsi, coltivati e bisogna tentare sempre di farli crescere».

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