Monza

Dà del «kapò» al consigliere leghista "Parola vergognosa, farò denuncia"

Salvatore Russo non intende soprassedere: "Non si scherza sul dramma dell’Olocausto".

Dà del «kapò» al consigliere leghista "Parola vergognosa, farò denuncia"
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Kapo. Ovvero il detenuto che nei lager nazisti era responsabile della disciplina degli altri detenuti. E’ questo l’epiteto con il quale un internauta ha apostrofato il consigliere comunale Salvatore Russo, e che ora rischia la querela.

Dà del «kapò» al consigliere leghista

Tutto è partito giovedì della scorsa settimana dopo che una cittadina, all’interno di uno dei gruppi social locali, ha postato un articolo del Giornale di Monza nel quale il consigliere leghista annunciava di alcuni lavori di riasfaltatura e di potatura delle piante in atto in diverse zone della città. Un post come se ne vedono tutti i giorni a centinaia sul web e che pure un cittadino, forse un antagonista politico di Russo, ha usato come spunto per paragonarlo a un nazista. Definendolo per l’appunto kapo.

"Ma Russo è quello che è andato a fare il kapo fuori dal bar?" la frase incriminata. Che subito ha acceso un vespaio di polemiche fra gli altri cittadini internauti i quali, per la maggiore, si sono schierati in difesa del consigliere e contro l’infelice espressione usata nei suoi riguardi.

"Rimango basito e disgustato dal paragone antisemita - ha infatti sottolineato un cittadino rivolgendosi all’internauta - Ma probabilmente lei non conosce o finge di non conoscere il dramma dell'Olocausto. Parole come kapo, figura tristemente famosa nei campi di concentramento, in questo contesto non devono essere assolutamente riferite a nessuno". E aggiungendo poi: "Lei è libero di disprezzare e odiare chi non la pensa politicamente come lei con offese gratuite ma mi riservo di segnalare la sua condotta all'Osservatorio Antisemita perché il linguaggio da lei usato è inaccettabile e irrispettoso verso chi ha sofferto il nazifascismo".

"Parola vergognosa, farò denuncia"

Un fatto increscioso, che lo stesso Russo ha commentato aspramente annunciando di stare anche pensando a una possibile querela nei confronti dell’internauta: "Non so perché quel signore abbia deciso di usare nei miei confronti parole così vergognose, neppure lo conosco - ha spiegato - E se davvero fra i suoi intenti c’era quello di screditarmi politicamente mi auguro vivamente che il partito al quale eventualmente appartiene si dissoci da quanto ha detto. Chiunque mi conosce sa bene infatti che non c’è niente di più lontano da me di simpatie filonaziste o cose del genere. Quanto ha scritto quell’uomo è frutto di una violenza decisamente gratuita, posta in essere in un contesto cui nulla c’entrava a giustificarla. Un fatto grave che, seppure io non voglia danneggiare in alcun modo i cittadini che si incontrano sui social, e che ringrazio perché schieratisi in mio favore, non mi porta a escludere il ricorso alle vie legali. Lo scontro politico, per quanto tale, non può avvalersi di simili vergognosi mezzi".

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