Da Lentate a Capaci in moto: «Il nostro viaggio della legalità»
Quattro centauri hanno percorso migliaia di chilometri in sei giorni per ricordare le vittime della mafia
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Nella settimana del Giro d’Italia sono partiti per un altro percorso, non in sella alla bici ma alla moto e per tagliare un traguardo simbolico.
Da Lentate a Capaci in moto: «Il nostro viaggio della legalità»
Quattro i centauri che mercoledì mattina della scorsa settimana, dal Palazzo municipale di Lentate sul Seveso, sono partiti per «Il viaggio della legalità», circa 2mila chilometri da Lentate a Capaci, che si è concluso martedì 23 maggio, proprio nel giorno in cui ricorre la strage in cui nel 1992 perse la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone.
Chi sono
I moto-viaggiatori sono il presidente del Motoclub Penta, Gianmaria Zoni di Lentate, i medesi Sergio Enrico Buraschi e Giordano Mariani, assieme al pentabiker Giovanni Traficante di Cesano Maderno, che l’anno scorso ha aperto la strada percorrendo migliaia di chilometri da Nord a Sud, dalla Lombardia alla Sicilia, con la missione di celebrare il ricordo delle vittime di mafia.
Proprio partendo dalla sua idea si è deciso di ripetere questa esperienza, con il supporto della Federazione Motociclistica Italiana. Traficante non è più da solo, ha condiviso ogni chilometro e ogni tappa con i suoi tre compagni di avventura, lungo un percorso che da Lentate li ha portati a Gualdo Tadino (Perugia), Villetta Barrea (L’Aquila), Praia a Mare (Cosenza), Capo d’Orlando (Messina) e Capaci (Palermo). Durante il tragitto c’è stato qualche cambio di programma a causa del maltempo, ma l’importante era raggiungere l’obiettivo finale.
Al momento della partenza c’erano anche il sindaco Laura Ferrari e il vicesindaco Marco Boffi:
«Ci ha fatto un immenso piacere salutare gli amici del Motoclub Penta in partenza per Capaci “sulla strada della legalità e della giustizia”. Un’esperienza da vivere con intensità e da raccontare a tutti noi al loro ritorno».
Nonostante il tempo incerto, i centauri non si sono scoraggiati, si sono messi in sella alla moto e sono partiti.
«L’anno scorso ho viaggiato in solitaria con tanto entusiasmo, nutrivo un forte desiderio di arrivare a Capaci e poter così sensibilizzare gli altri su questo tremendo attentato - spiega Traficante, ideatore del viaggio - Sono soddisfatto, molte persone, stupendomi, mi hanno scritto e chiamato per ringraziarmi di ciò che avevo fatto. Ma soprattutto sono felice di aver coinvolto i miei tre soci, che con coraggio e determinazione hanno voluto accompagnarmi».
Il viaggio della legalità
«Il viaggio della legalità» è anche il nome della pagina Facebook aperta dai quattro bikers per raccontare, giorno per giorno, con fotografie e descrizioni, il loro percorso e le emozioni provate. Aggiornata quotidianamente, è seguita con curiosità e interesse dai loro numerosi fan, che in questo modo si sentono più partecipi a questa esperienza.
«Ho creduto in questo progetto fin dall’inizio, ho seguito tutto il viaggio dello scorso anno tramite i video di Giovanni e mi sono emozionata - commenta Elena Monti , socia del club - Le immagini che mi arrivavano descrivevano luoghi bellissimi, ma soprattutto arrivava l’entusiasmo per questa iniziativa, che dovrebbe coinvolgere più persone possibili. E’ un segnale forte contro ogni tipo di illegalità».