A piedi dalla Brianza a Lecce per riscoprire se stesso
Luca Mellone, 36 anni, vuole raggiungere Nardò in solitaria in 43 giorni, attraversando lo Stivale

A piedi, da Cesano Maderno a Nardò, dalla Brianza a Lecce, per tornare alle origini, ritrovare le proprie radici e riscoprire se stesso.
Dalla Brianza a Lecce per riscoprire se stesso
Un viaggio di fatica e scoperta, senza salire su mezzi, senza scorciatoie, solo con la forza delle proprie gambe e della propria volontà. È questa la sfida che ha deciso di affrontare il 36enne Luca Mellone, elettricista originario della Puglia ma residente a Cesano Maderno dal 2002.
"Ho sentito il bisogno di fermarmi, di riflettere sulla mia vita e di ricollegarmi alle mie radici", spiega. Da questa necessità è nata l’idea di intraprendere un viaggio a piedi dalla Brianza fino alla sua città natale, un tragitto di oltre mille chilometri lungo lo Stivale, con l’obiettivo di raggiungere Nardò in 43 giorni, domenica 18 maggio. La partenza è fissata per le 12.30 di domenica 6 aprile da piazza Esedra, con prima tappa a San Donato Milanese in serata.
"Voglio mettermi alla prova"
L’impresa del cesanese non è solo un test di resistenza fisica, ma anche un’esperienza interiore. "Voglio mettermi alla prova, capire cosa significa davvero affrontare la fatica giorno dopo giorno, senza certezze se non quella del mio passo successivo". Il 36enne, che da anni gestisce una community online con 1700 iscritti da tutta Italia, percorrerà in solitaria strade asfaltate e sentieri sconnessi, attraverserà campi, paesi e città, documentando il suo viaggio giorno dopo giorno per condividere in diretta streaming sui social le sue emozioni e le sue riflessioni.
Il sostegno di amici e conoscenti
Al suo fianco "cammineranno" tanti amici e conoscenti. Molti lo aiuteranno offrendogli ospitalità o parole di incoraggiamento. "Non sono solo in questo viaggio, anche se lo affronterò da solo", afferma Luca Mellone con un sorriso, entusiasta per l’avventura straordinaria che lo aspetta, che è molto più di un semplice cammino: "E’ la ricerca di un significato, di un legame, di un’identità - spiega - E chissà, forse anche di una nuova direzione per il futuro». In questi giorni il cesanese si sta allenando intensamente.
"Tutte le mie certezze erano sparite"
"Ho sempre amato camminare ma mi sto allenando in vista del viaggio da novembre - racconta - Da una settimana cammino due o tre ore al giorno con uno zaino da sette chili sulle spalle, per simulare quello che mi aspetta. Mi porterò dietro il minino indispensabile e un portafortuna, un sigaro del 2016 che fumerò all’arrivo, in piazza Salandra a Nardò, dopo aver baciato l’obelisco". Ad accoglierlo al simbolico traguardo ci saranno zii, cugini e amici, che non vedono l’ora di abbracciarlo.
"Fare un viaggio del genere è sempre stato il mio sogno, sin dai tempi della scuola superiore al Ciofs. L’idea mi era tornata già nel 2021, ma non ero ancora pronto per partire", racconta. C’è voluto un 2024 "traumatico sotto tanti punti di vista" per convincerlo: "Tante mie certezze erano sparite - spiega - Mi sentivo in un limbo e avevo bisogno di trovare una ragione per ripartire e andare avanti… Darmi un obiettivo mi ha aiutato a tirarmi su".