Dalla comunità cristiana l’appello per aiutare chi è in emergenza abitativa
"Si tratta di un impegno di giustizia, per correggere le tante storture che caratterizzano il rapporto con il bene della casa nel contesto odierno. Si tratta di un impegno di solidarietà"
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In occasione del Giubileo, un appello agli uomini e alle donne di buona volontà che abitano a Monza, Brugherio e Villasanta. A lanciarlo è la comunità cristiana del Decanato di Monza, che comprende appunto i comuni di Monza, Brugherio e Villasanta e che ripropone ai cittadini le parole dell'Arcivescovo Mario Delpini, pronunciate in occasione della solennità di Sant'Ambrogio. Parole che richiamano all'importanza di dare un aiuto concreto a chi si trova in una situazione di emergenza abitativa.
«La città non è stanca delle case, perché le case, gli uffici, le strutture pubbliche e private sono la vita e la sostanza della città - aveva detto Delpini. La città è stanca delle case abbandonate al degrado, del consumo avido del suolo, delle aree inutilizzate, delle case che potrebbero ospitare persone e che sono invece vuote per calcoli meschini, per paura verso chi cerca un’abitazione, per evitare fastidi. La città è stanca delle case occupate e sottratte a chi ne ha diritto».
Dalla comunità cristiana del Decanato di Monza l’appello per aiutare chi è in emergenza abitativa
"In questo anno giubilare, di riposo per la terra - fa sapere la Comunità cristiana del Decanato di Monza che nei giorni scorsi ha tenuto una conferenza stampa sul tema - riteniamo opportuno, come comunità cristiane che abitano in questi territori, chiedere che si pongano in atto tutte le iniziative possibili per offrire una soluzione abitativa ai tanti uomini e donne che ne hanno bisogno e che vorrebbero trovare le condizioni per continuare a vivere laddove sono cresciuti o che vorrebbero venire a lavorare ed abitare nelle nostre belle Città".
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Un impegno di giustizia
"Si tratta di un impegno di giustizia - fanno sapere dalla Comunità cristiana - per correggere le tante storture che caratterizzano il rapporto con il bene della casa nel contesto odierno. Si tratta di un impegno di solidarietà, per individuare e sostenere le possibili iniziative da porre in essere per soccorrere chi si trova coinvolto nel dramma di non avere una casa".
Un segno concreto di speranza
"Vorremmo rivolgere a tutti, ai singoli cittadini, alle organizzazioni che già si occupano di problematiche abitative, come a chi ha responsabilità amministrative, di scegliere un segno da attuare in questo anno santo giubilare per affrontare il tema dell’emergenza abitativa, a favore di chi versa nelle situazioni più difficili".
Emergenza abitativa che potrebbe essere mitigata, spiegano, attraverso:
- una dilazione degli sfratti per chi, pur impegnandosi seriamente, si trova provvisoriamente impossibilitato a fare fronte all’impegno economico richiesto;
- la messa a disposizione, in forme agevolate, di alloggi sfitti o comunque abbandonati (solo a Monza 7.000 alloggi non occupati1);
- l’avvio di progetti di edilizia sociale;
- l’individuazione di alloggi per favorire il reinserimento sociale di quanti desiderano dare un nuovo inizio alla loro vita.
"Da parte nostra, come uomini e donne di fede, sappiamo che molte organizzazioni, diretta espressione della comunità ecclesiale, di ispirazione cristiana, o comunque motivate da principi di giustizia e solidarietà, operano da anni sul nostro territorio per rispondere all’emergenza abitativa. Alcune parrocchie del Decanato hanno messo a disposizione degli appartenenti per accogliere quanti sono nel bisogno e l’Assemblea sinodale decanale (espressione delle comunità cristiane del territorio) ha avviato una riflessione sull’utilizzo del patrimonio immobiliare ecclesiastico".
Il Fondo Schuster
"Vorremmo ora assumere l’ulteriore impegno di sostenere il progetto proposto dall’Arcivescovo nel discorso di S. Ambrogio. Si tratta dell’avvenuta costituzione del Fondo Schuster – Case per la Gente".
Fondo che si propone tre finalità:
- l’individuazione di immobili da riqualificare e assegnare a canoni agevolati;
- l’offerta di contributi alle famiglie per il sostegno delle spese abitative (per pagare affitti, bollette, efficientamento energetico, ecc.);
- l’offerta di garanzie ai proprietari che scelgono di affittare i propri immobili a canone agevolato a persone e famiglie in difficoltà".
Una raccolta fondi per domenica 9 marzo
"Dedicheremo a questa finalità le offerte raccolte in occasione dei gesti giubilare che ci proponiamo di compiere in questo anno santo (a partire dal pellegrinaggio e dalla celebrazione eucaristica prevista per tutto il Decanato nella prima domenica di Quaresima, 9 marzo 2025) e chiediamo a tutte le parrocchie, alle comunità di vita consacrata maschile e femminile, alle associazioni, ai gruppi e ai movimenti ecclesiali, di individuare le forme e modalità più opportune per raccogliere contributi economici a sostengo del Fondo, per individuare immobili che possano essere posti al servizio dell’iniziativa diocesana o comunque per destinare risorse a sostegno della ricca rete di iniziative presenti sul territorio".
Il ruolo di Caritas di Monza
Il coordinamento dell’iniziativa sarà offerto da Caritas Ambrosiana, presente sul territorio come Caritas decanale di Monza.
"Siamo consapevoli del fatto che si tratta solo di un piccolo segno, ma confidiamo che possa contribuire a dare avvio a un modo nuovo di guardare al problema della casa, per lasciare riposare la terra in questo anno giubilare. Come ci ricorda ancora il nostro Arcivescovo «lasciare riposare la terra non significa scegliere di assentarsi dalla storia o immaginare un periodo di semplice inerzia. Al contrario, si tratta di un esercizio fortemente attivo: chiede di raccogliere tutte le energie per evitare di continuare a fare quello che si è sempre fatto e riuscire a sospendere le abituali azioni per ascoltare e cogliere il grido di aiuto che si eleva dalla terra».