Desio ricorda: posata la pietra d'inciampo per Mario Michelini
Il nipote, che porta il suo nome: "Nostro nonno ha dato la vita per dare a noi la possibilità di vivere in uno stato libero, ma mi guardo intorno e vedo un’Italia ben lontana da quella che avrebbero voluto mio nonno e gli uomini come lui".
A Desio posata la pietra d'inciampo in ricordo di Mario Michelini. Tanti i cittadini che si sono stretti intorno alla famiglia del desiano, nella Giornata della memoria, per ricordare il suo sacrificio, e i valori che ha difeso compiendolo.
Il corteo per le strade di Desio
Diverse le associazioni che hanno preso parte al corteo che dal Municipio ha raggiunto il numero 13 di via Garibaldi, dove Michelini ha vissuto prima della sua deportazione. Presente anche il prevosto, don Mauro Barlassina.
"È molto importante avere momenti come questo e la presenza di tutte queste persone lo testimonia come ogni volta. Oggi poniamo questa nuova pietra, insieme ai nipoti di Mario Michelini, qui per partecipare sicuramente con un po’ di commozione. La nostra città fa memoria di queste persone e lo farà per sempre", ha dichiarato il sindaco Simone Gargiulo.
Alla posa della pietra c'era anche il presidente del Comitato Pietre d'Inciampo Monza e Brianza Fabio Lopez Nunes:
"Michelini ebbe il coraggio di scegliere la giusta via nel momento più tragico della storia del Paese. Con la caduta del duce aveva aderito alla lotta di resistenza partigiana, e furono necessari 20 mesi di lotta dura, di eccidi, di deportazione. È stato ucciso perché aveva scelto di difendere i valori di libertà e giustizia, quei valori che ci permettono di essere oggi qui, in un’Italia democratica e un’Europa unita senza confini".
Le parole dei familiari
Durante la commemorazione hanno preso la parola anche i nipoti, Mario Michelini e Norberto Riva, per ringraziare i cittadini che hanno deciso di onorare la vita del loro nonno.
"Oggi siete in tanti, ringrazio tutti per essere qui ad onorare la vita di mio nonno Mario. Io ho l’onore di portare il suo nome e il suo cognome - ha affermato Michelini - ma mi sento a disagio nel ricordarlo proprio durante questo particolare momento storico in Italia. Nostro nonno ha dato la vita per dare a noi la possibilità di vivere in uno stato libero, ma mi guardo intorno e vedo un’Italia ben lontana da quella che avrebbero voluto mio nonno e gli uomini come lui. Non renderei onore a lui se non dicessi che viviamo in un Paese che ha perso in questi anni tutti quei valori per cui lui ha combattuto e ha dato la vita".
La protesta di Anpi e l'intervento del presidente per ricordare Michelini
I rappresentanti di Anpi Desio erano presenti alla posa della pietra d'inciampo. Hanno deposto lo striscione a terra e abbassato le bandiere durante il discorso del sindaco. Una forma di protesta dal momento che "L'Amministrazione non ha concesso la parola al presidente, Oriano Tagliabue, durante la cerimonia. Un atteggiamento che ci preoccupa e che non vorremmo preludesse ad altre iniziative sicuramente non utili al bene della democrazia", ha evidenziato poi l'Anpi in una nota. Alla fine della celebrazione il presidente di Anpi Desio è intervenuto, ricordando che:
"Prima di tutto Michelini è stato un antifascista, un partigiano della prima ora, che diede il proprio impegno alle formazioni partigiane della Valsassina e che per questo venne arrestato dai fascisti. Tutti i defunti meritano pietà umana, non tutti i defunti di quel periodo sono uguali: vi sono quelli dalla parte giusta, coloro che hanno sacrificato la vita per liberare l’Italia dai nazifascisti, e solo a questi vanno resi i giusti onori e i riconoscimenti pubblici", ha concluso.