Biassono

Di giorno diplomatico, la sera pizzaiolo

La storia di Riccardo Pezzano, studente di 23 anni che ha lasciato Biassono per trasferirsi nell’Aia, in Olanda

Di giorno diplomatico, la sera pizzaiolo
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Ha lasciato la sua Biassono per studiare da diplomatico. La sua giovane età e la voglia di mettersi in gioco lo ha portato a fare scelte molto importanti nella sua vita fatta di impegni, esperienze, lavoro e studio senza mai arrendersi per raggiungere i propri obiettivi.

Di giorno diplomatico, la sera pizzaiolo

Questa è la storia di Riccardo Pezzano il 23enne che da Biassono, si è trasferito all’Aja, in Olanda lo scorso anno per vivere più da vicino il mondo dell’ambasciata. Nato e cresciuto a cascina Sant’Andrea, laurea in relazione internazionali alla Bocconi in lingua inglese, ora sta finendo il suo master in relazioni internazionali e lavora come data analyst mentre la sera lo troviamo dietro al banco come pizzaiolo per mantenersi agli studi e pagare l’affitto dell’appartamento che condivide con altre due persone. Vive in una stanza di 9 metri quadri con un affitto di poco più di 500 euro.

I progetti

«Al momento, nei miei piani, non c’è un ritorno in Italia anche se a Biassono passo più che volentieri per ritrovare i miei genitori e mia nonna che risiede alla residenza «Anni Verdi». In Italia è difficile studiare e lavorare contemporaneamente per come sono strutturate le facoltà. Nei Paesi Bassi il metodo di studio è diverso e mi permette di gestire i turni in pizzeria. A differenza dell’Italia, a lezione devi prepararti in anticipo sull’argomento del giorno per essere in grado di affrontare la discussione in aula. Ho iniziato da zero in cucina poi come cameriere per poi ritornare dietro a quel banco a preparare gli impasti, di fatto sono un italiano e in Italia si sa, si mangia molto bene, ho puntato su quello e anche a qualche esperimento culinario nel periodo del lockdown legato ad un pizzico di fortuna. Mi piacerebbe andare in missione all’estero. Voglio sfruttare al meglio il background internazionale. L’Aja è una città molto importante per le relazioni internazionali ed è una bella occasione anche perché Aja, Bruxelles e Strasburgo sono le città delle istituzioni internazionali, vorrei rimanere ancora per qualche anno e poi chissà una carriera alle Nazioni unite, vediamo cosa mi offre il mondo del lavoro» ha sottolineato il biassonese emigrato all’estero per scelta, una scelta che non rimpiange.

Riccardo è uno di quei giovani che hanno sempre la valigia in mano, pronto ad ogni sfida che gli si presenti. Qualche rimpianto?

«Forse il clima: quel sole che fa fatica a scaldare e il freddo pungente ma ci si abitua» ha ripreso il biassonese.

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