GRazie a due aiutanti speciali

Diletta, sesto figlio, nasce in casa

Mamma Benedetta è stata aiutata dal marito Christian, vigile del Fuoco a Desio e dalla vicina di casa Elena, agente della Locale e soccorritrice

Diletta, sesto figlio, nasce in casa
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Era talmente impaziente di conoscere i genitori, i quattro fratelli, la sorella e il cagnolino che non è riuscita a raggiungere l’ospedale. La piccola Diletta è nata nel bagno di casa, all’alba di venerdì 30 maggio, grazie all’aiuto di due ostetrici molto speciali: papà Christian Daidone, vigile del Fuoco a Desio, e la vicina di casa Elena Zingarelli, agente di Polizia Locale a Limbiate e soccorritrice della Croce rossa.

Diletta, sesto figlio, nasce in casa

«E’ stato il parto più bello che ho avuto» ha ammesso raggiante mamma Benedetta Pace, commessa in un supermercato, mentre allatta la sua piccola, con intorno gli altri figli che fanno a gara per prendere in braccio e coccolare la sorellina che si guarda intorno con buffe espressioni e sorrisi. Il primogenito è Bartolomeo, 16 anni, poi ci sono Melita di 14, Antonio di 11, Daniele di 7 e Marco di 4. Fa parte della famiglia anche il cane Choco di un anno e mezzo.

«Il termine era proprio il 30 maggio e il giorno prima ero andata in ospedale per un controllo perché avevo delle contrazioni irregolari ma mi hanno detto che non era ancora ora e potevo tornare a casa - ha raccontato la mamma - alle 2 di notte però sono riprese le contrazioni, sempre irregolari, proseguite fino alle 5, ora in cui mi sono sdraiata a letto perché dopo poco avrei dovuto accompagnare i bambini a scuola. Alle 5,40 circa è arrivata una contrazione fortissima e ho rotto le acque, ho chiamato mio marito e mi sono alzata ma una volta arrivata in bagno sono rimasta paralizzata, in piedi, appoggiata con le mani al muro».

Benedetta è entrata in travaglio e ha capito che non ci sarebbe stato il tempo di arrivare in ospedale, così ha chiesto alla figlia di telefonare alla vicina di casa. Alle 5,45 è arrivata Elena, ancora frastornata ma prontissima a dare una mano, anche se non si aspettava certo di dover far nascere un bambino.

Quando Benedetta ha sentito la prima spinta ha detto «Sta nascendo». A quel punto Christian ed Elena hanno allestito in bagno una sala parto di fortuna stendendo a terra degli asciugamani, intanto Bartolomeo chiamava il 112 per chiedere l’invio di un’ambulanza.

«Quando è arrivata la spinta decisiva e la bimba è uscita l’ho presa con l’asciugamani perché era scivolosa - ha spiegato il papà - Poi ci sono stati 15 secondi di silenzio, che a noi sono sembrati un’eternità, solo quando l’abbiamo sentita respirare e piangere abbiamo tirato un sospiro di sollievo».

Il parto è andato benissimo e in dieci minuti Diletta è nata. Quando sono arrivate l’ambulanza e l’auto medica, i sanitari hanno visitato subito la bimba (che pesava 2,6 kg) e la mamma, entrambe stavano bene. Quindi, dopo che il papà ha tagliato il cordone ombelicale, sono state accompagnate all’ospedale di Desio dove sono rimaste fino alla domenica.

Al lieto evento ha partecipato tutta la famiglia. «In casa in quel momento c’erano anche i miei figli e i miei genitori, continuavano a passare per chiedere come andava, poi appena nata hanno fatto un sacco di foto e video» ha continuato Benedetta divertita da quel trambusto. Antonio non vedeva l’ora di raccontare quei momenti: «Mi ha svegliato la nonna per dirmi che la mamma stava partorendo, così mi sono alzato. Poi quando sono andato a scuola l’ho raccontato alle maestre e sono rimaste tutte stupite».

Anche per la «zia» Elena è stata un’emozione fortissima che non dimenticherà mai. Tra l’altro, anni fa, mentre era in servizio, aveva salvato la vita ad un bambino di 18 mesi. «Il parto di Benedetta è stato molto spontaneo, noi abbiamo solo assecondato la natura - ha detto - appena è nata Diletta l’ho presa in braccio ed è stato bellissimo, una sensazione meravigliosa. Dovevo già essere la sua madrina, adesso, dopo aver partecipato alla sua nascita, sono ancora più felice di esserlo».

In casa Daidone sono giorni di grande festa per l’arrivo della piccola, adesso 7 posti in auto non bastano più, bisogna prendere quella da 9.
Mamma e papà sono originari della Sicilia e si sono trasferiti a Varedo nel 2015. Una famiglia numerosa che di questi tempi rappresenta una rarità, la loro strategia per far funzionare tutto si chiama gioco di squadra: «Ci diamo una mano tutti - ha ricordato Benedetta - io e mio marito ci organizziamo con gli orari di lavoro, i figli più piccoli fanno il pre e il post scuola, mentre i grandi si gestiscono da soli e poi si aiutano tutti tra di loro. Quindi ormai viene tutto automatico».

Una famiglia grande e unita di cui Christian e Benedetta sono orgogliosi. «I miei genitori sono tornati al paese da qualche anno ma noi non siamo mai soli - ha ricordato la mamma - già noi siamo in tanti ma spesso si fermano qui anche gli amici dei nostri figli, casa nostra è un viavai di persone tutto il giorno, per noi non è mai stato un problema. Come faccio? Ci sono abituata, tratto tutti come se fossero i miei figli».

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