Il caso

Dipendente invalida messa alla porta, il sindacato scrive al ministro

Appello dell'Usb a Giorgetti per il reintegro della lavoratrice da quasi 25 anni in servizio nella stabilimento di Agrate.

Dipendente invalida messa alla porta, il sindacato scrive al ministro
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Dopo l'interrogazione in Consiglio regionale e quella al Governo, ora arriva la lettera recapitata direttamente sulla scrivania di ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.

Lettera al ministro Giorgetti

A firmarla è Sasha Colautti per l'esecutivo nazionale del sindacato Usb.

La vicenda è quella già raccontata nelle scorse settimane da primamonza.it che riguarda una lavoratrice, Domenica Parise, 50 anni,  residente a Roncello, della sede di Agrate Brianza della multinazionale Stmicroelectronics. L'azienda aveva di fatto comunicato alla donna l'impossibilità di ricollocarla invitandola ad una conciliazione economica, al termine della quale sarebbe scattato il licenziamento.

Domenica Parise

La vicenda e il clamore politico e mediatico

La vicenda era stata portata all'attenzione dei media e dei politici dalle sigle sindacali Uilm e Usb, che a gennaio avevano organizzato una manifestazione di protesta davanti alla sede di Agrate, chiedendo il reintegro della 50enne. Del caso se ne erano anche occupati il Movimento 5 Stelle (con  interrogazioni in Consiglio regionale e all'attenzione dello stesso ministro Giorgetti) e il Partito democratico di Monza e Brianza che con un comunicato aveva espresso la massima solidarietà alla lavoratrice.

La proposta di trasferimento in Campania o in Sicilia

I sindacati, a seguito delle proteste e del clamore mediatico e politico, fanno sapere che l'azienda avrebbe proposto il ritiro della conciliazione in cambio di un impiego per Domenica Parise negli stabilimenti StM in Campania o a Catania. Proposta definita inaccettabile.

La lettera dell'Usb

Da ciò la decisione dell'Usb di appellarsi direttamente al ministro Giorgetti (Stmicroelectronics è controllata in parte dal Governo), con una lettera inviata oggi, giovedì 8 febbraio.

"Egregio Signor Ministro - scrive Sasha Colautti per l'esecutivo nazionale del sindacato Usb  - La nostra organizzazione sindacale vuole portare alla sua attenzione il caso della lavoratrice Domenica Parisi a cui è occorsa una malattia grave e invalidante, insorta anni fa proprio mentre lavorava in uno dei reparti produttivi di ST Microelectronics ad Agrate Brianza. Alla lavoratrice è stata riconosciuta l’invalidità e l’ingresso nell’ambito delle categorie protette che ha determinato come conseguenza immediata il trasferimento dalla produzione ad un ruolo impiegatizio, più congeniale alla sua situazione patologica. Un percorso difficoltoso ma fin qui corretto. Per i successivi due anni Domenica ha quindi ricoperto il ruolo di impiegata, con diligenza e spirito di servizio. Dopo due anni e una paziente attesa, Domenica ha correttamente richiesto di poter vedersi corrisposto l’inquadramento previsto dalle declaratorie contrattuali per il suo ruolo lavorativo e vedersi quindi parificata ai suoi colleghi, con cui condivide giornate ed incombenze. In tutta risposta a questa richiesta, alla lavoratrice viene comunicato che deve tornare in produzione, nel reparto dove si è ammalata, dove la medicina del lavoro ha certificato nero su bianco che li non può lavorare. L’azienda lascia quindi immediatamente la lavoratrice a casa per tre mesi e le viene comunicato che per lei in azienda non c’è improvvisamente più posto. Non c’è più posto per una lavoratrice invalida in un’azienda che occupa 5.300 dipendenti. Successivamente ad un nostro intervento, anche di tipo pubblico, e all’interessamento sul caso della politica locale, la decisione dell’azienda si rettifica parzialmente: il posto c’è ma o in Campania in uno dei due stabilimenti presenti (Marcianise e Arzano) o direttamente a Catania. Un provvedimento grave evidentemente pretestuoso e ritorsivo. Grave di per se, ma ancora più grave in un azienda con le caratteristiche di ST Microelectronics, dove in particolare il ruolo chiave dell’intervento pubblico nel sistema produttivo Italiano deve poter garantire occupazione, benessere e sviluppo. Non certo discriminazioni nei confronti di persone deboli. Per questo, Egregio Signor Ministro, le chiediamo un intervento diretto, al fine di sanare al più presto questo increscioso fatto. Sicuri dell'accoglimento della presente".

"No a vessazione e discriminazione"

"Per Domenica  - aggiunge poi l'Usb in chiusura di una nota che accompagna la lettera - c’è già stata molta solidarietà sul territorio, delle iniziative di mobilitazione che hanno coinvolto colleghi, cittadini e la politica locale. Se necessario non ci sottrarremo a iniziative pubbliche di carattere nazionale a sostegno di Domenica, perché è per noi necessario affermare il ruolo chiave del pubblico nel sistema produttivo Italiano per garantire occupazione, benessere e sviluppo. Non certo vessazione e discriminazione".

L'intervento della deputata Pd: "Allibiti"

Sulla vicenda è intervenuta anche la deputata del Partito democratico Silvia Roggiani, che ha condannato duramente la presa di posizione della multinazionale:

"Siamo allibiti per quanto accaduto a una lavoratrice invalida della STMicroelectronics di Agrate Brianza - ha scritto Roggiani -  Una grande azienda, che impiega complessivamente 12.500 persone e della quale è azionista anche lo Stato, sembra non rispettare la dignità di una propria dipendente. Lo scorso 24 gennaio i delegati sindacali hanno denunciato il caso. La lavoratrice 50enne, a causa di seri problemi di salute, negli ultimi due anni era stata trasferita dal reparto produttivo a un ufficio interno con mansioni impiegatizie, poi nuovamente spostata nello stesso reparto dal quale era stata trasferita quando si è ammalata fino a ricevere la lettera di licenziamento. Un benservito incomprensibile, dopo 24 anni di lavoro per l’azienda, nei confronti di una persona già fragile. Abbiamo presentato un’interrogazione al Ministero del lavoro: chiediamo che STMicroelectronics provveda a ricollocare la dipendente nello stesso ufficio dove aveva lavorato negli ultimi due anni, con mansioni impiegatizie".

 

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