Disabile sin dalla nascita ha donato le cornee: l'addio a Vittorio Barni
Il presidente dell'Aido: "Un grande gesto di riconoscenza verso la vita"
Cordoglio a Paina di Giussano per l'addio a Vittorio Barni, 73 anni. Da bambino era scampato alla morte, ma grazie a tante cure era sopravvissuto, seppure con una disabilità al 100%. Malato da tempo ha donato le cornee.
Malato dalla nascita
Aveva una forte disabilità, al 100%, sin dalla nascita, ma la sua grande sensibilità e apertura verso gli altri, l'hanno portato alla scelta di donare le cornee. Vittorio Barni, 73 anni, si è spento l’8 giugno all’ospedale di Carate e subito dopo le sue cornee sono state prelevate, con il consenso delle sue sorelle, che hanno voluto rispettare quelle che erano le volontà del painese.
L'invalidità al 100%
La vita di Vittorio è stata sin dall’inizio difficile, ma l’amore e la vicinanza della sua famiglia sono sempre stati la miglior medicina per la sua condizione di disabile.
Per alcuni problemi insorti al momento della nascita, era nato con molte parti del corpo danneggiate. I medici avevano pronosticato un periodo di vita di pochi giorni, forse qualche settimana. Ma si salvò dalla morte, restando però invalido 100 %, solo gli organi vitali avrebbero funzionato “per poco”, avevano detto i medici e invece Vittorio ha vissuto fino a 73 anni.
Le cure della famiglia
I genitori lo hanno curato con grande amore, in particolare la mamma Adele, scomparsa all’età di 94 anni, che si è sempre occupata di lui in tutto e per tutto.
Vittorio ha infatti frequentato le scuole e poi, non potendo lavorare, rimase in casa con i genitori. La mamma lo accudì come meglio non si poteva e quando non poté più occuparsi di lui, se ne occupò la sorella Fausta.
La vita tranquilla
Una vita tranquilla, condizionata dalla sua disabilità e problemi di salute, ma serena: stava in casa, leggeva, vedeva la TV, soprattutto il calcio. Era tifoso dell’Inter. Andava in gita con la famiglia di Fausta, e con l’altra sorella Tiziana, e trascorrevano insieme le vacanza. Con Fausta aveva affrontato molti argomenti anche impegnati. Nei loro discorsi ebbero modo di parlare in più occasioni dell'Aido e della donazione degli organi e concludere che entrambi sarebbero stati favorevoli.
L'espianto delle cornee come gesto di riconoscenza
Al momento del decesso, a causa di una importante polmonite che lo ha portato in ospedale per diverse settimane, i familiari hanno acconsentito all’espianto.
«Vittorio, che per tutta la vita ha dovuto essere soccorso dai famigliari o da altri, da bisognoso di cure, è diventato donatore di cornee e ha ridato la vista a due persone che l’avevano persa. E’ riuscito a ridare una nuova vita ad altre due persone, come lui l’aveva ricevuta dalle persone che lo avevano accudito in tutti questi anni. Un gesto di grande generosità e riconoscenza proprio nei confronti della vita stessa. Anche questo fa un trapianto», ha commentato il presidente Piero Gallo.