Disservizi al Cad, il sindaco scrive alla Moratti
«Carenza di informazioni, comunicazioni confuse, frammentarie e contraddittorie. Non è un valido servizio pubblico»
Troppi disservizio nel presidio di Continuità assistenziale diurna (Cad) a Varedo: dopo vari solleciti ad Ats Brianza, il sindaco Filippo Vergani e l’assessore ai Servizi sociali Matteo Figini scrivono anche al vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Letizia Moratti.
Disservizi al Cad, il sindaco scrive alla Moratti
Il servizio, attivo dai primi di novembre dell’anno scorso negli ambulatori di via San Giuseppe, è stato aperto da Ats per tamponare il problema della carenza di medici di famiglia. Con il pensionamento nel giro di pochi mesi di vari dottori, il sistema sanitario non ha trovato sostituti e 2.300 assistiti, rimasti senza medico di riferimento, sono stati veicolati a questo presidio sanitario dove prestano servizio alcuni medici, a rotazione, inviati da Ats.
A far perdere la pazienza all’Amministrazione comunale sono stati soprattutto i disagi delle ultime settimane, come gli orari di apertura del servizio, non sempre rispettati e le comunicazioni poco chiare agli assistiti su cambi di numero e di indirizzi email. Disagi di cui i cittadini vanno spesso a lamentarsi all’Ufficio Servizi sociali del Comune.
Carenza di informazioni e comunicazioni confuse
«Non solo vi è una carenza di informazioni, ma quando vi sono, le comunicazioni sono confuse, frammentarie e contraddittore - scrivono sindaco e assessore - Ci si domanda come il cittadino medio, spesso anziano, possa comprendere e raccogliere senza equivoci le informazioni utili al fine di avere risposte risolutive a questioni importanti come la salute dinanzi a una “vetrina” in tali condizioni». Allegando delle fotografie, Vergani e Figini fanno notare «comunicazioni scritte a mano, cancellazioni, modifiche. Addirittura un cartello è affisso al di fuori dei vetri e chiunque potrebbe staccarlo. Di certo tale modus operandi non può essere considerato un valido servizio pubblico idoneo a raggiungere i propri scopi di utilità ed efficacia all’utenza cittadina».
Le comunicazioni ad Ats
L’Amministrazione aveva già scritto ad Ats per lamentarsi dei disservizi il 10 maggio, il 16 giugno, il 13 luglio, ma non avendo ricevuto «formale riscontro», con la nuova missiva del 19 luglio, i toni nei confronti dell’Agenzia di Tutela della Salute sono diventati più duri: «Ormai da mesi se non anni, i cittadini varedesi vivono un grave disagio a causa delle inefficienze nella medicina di base. Questione ancor più seria ed inaccettabile è il Vostro silenzio o, comunque, il Vostro minimo attivismo di fronte a questi disservizi. Atteggiamento che si contesta con estremo disappunto e rabbia».
La questione degli orari settimanali
Altro problema che fanno notare sindaco e assessore sono le comunicazioni degli orari settimanali di apertura del Cad che arrivano al Comune solo nel weekend «Non permettendo di avvisare prontamente l’utenza». Difatti le comunicazioni sui canali social dell’ente locale vengono girate il lunedì o il martedì. A tal proposito, non avendo ricevuto comunicazioni tempestive per la settimana dal 18 al 22 luglio, il lunedì pomeriggio l’assessore Matteo Figini ha effettuato un sopralluogo negli spazi di via san Giuseppe verificandone la chiusura.
L’auspicio di una comunicazione diffusa a così tanti destinatari (Ats, Regione e Asst Brianza) è «affinché possano essere edotti di quanto sta accadendo e ognuno, per quanto di propria competenza, possa intervenire per una risolutiva definizione della problematica».