Salute

Disturbi dell'apprendimento (DSA): campanelli d'allarme e trattamento

In Humanitas Medical Care Monza la dottoressa Giorgia Sanvito (psicologa) è figura di riferimento per l’ambulatorio.

Disturbi dell'apprendimento (DSA): campanelli d'allarme e trattamento
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Con la dott.ssa Giorgia Sanvito, psicologa del centro Humanitas Medical Care di Monza, affrontiamo il tema della dislessia e dei disturbi specifici dell'apprendimento (DSA). Sono disturbi di origine neurobiologica che colpiscono circa uno studente ogni 20.

Quali sono i DSA, disturbi specifici dell'apprendimento

"I disturbi specifici dell'apprendimento (o DSA) rappresentano un ampio spettro di problematiche: tra questi rientrano dislessia, la disortografia, la discalculia e la disgrafia", spiega la dottoressa Sanvito. "La dislessia è caratterizzata da difficoltà nella lettura, la disortografia consiste nella difficoltà della competenza ortografica, ad esempio omissione di doppie o accenti, o scambi di lettere, la disgrafia interessa chi ha difficoltà nell'abilità motoria della scrittura, quindi una scrittura poco leggibile, un dolore alla mano durante la scrittura prolungata, o un'impugnatura scorretta nella penna, e la discalculia è propria di chi ha difficoltà nelle abilità di calcolo, nelle tabelline e nel differenziare tra quantità numeriche".

I "campanelli d'allarme"

"I campanelli d'allarme suonano spesso prima che il bambino entri nella scuola primaria - rivela la psicologa - Di frequente, infatti, la dislessia e la disortografia sono legate a un disturbo del linguaggio. Per esempio, se il bambino inizia a pronunciare le prime parole dopo i 18 mesi di età, ha difficoltà nel ricordare e ripetere sequenze di suoni e di numeri, o, dopo i tre anni, non pronuncia ancora bene le parole, i genitori dovrebbero valutare l'ipotesi di richiedere un consulto. Occorre evidenziare che i DSA si possono manifestare anche più avanti nell'infanzia. In tal caso i sintomi cambiano: nei bambini più grandi i campanelli d'allarme possono includere, per esempio, una lettura lenta e scorretta o una difficoltà di comprensione del testo. Inoltre, nei bambini e ragazzi affetti da DSA, con un quoziente intellettivo più elevato, spesso si innescano meccanismi e strategie che mascherano la problematica. Per loro, pertanto, la diagnosi del disturbo può essere tardiva: essa si manifesterà, infatti, nel momento in cui le strategie compensative messe in atto autonomamente perderanno d'efficacia".

L'importanza della "memoria di lavoro"

La dottoressa Sanvito spiega poi che, nei più grandi, ci possono essere difficoltà nascoste causate dai DSA: "Esse sono solitamente generate da carenze della cosiddetta “memoria di lavoro”. Quest'ultima, che ci permette di tenere a mente le informazioni e rielaborarle: è fondamentale, per esempio, quando nella lettura associamo un suono a una lettera, oppure quando facciamo un calcolo a mente, o ancora quando a seguito di una domanda raccogliamo tutte le informazioni utili a generare la risposta. Le carenze della memoria di lavoro emergono più spesso durante le scuole medie, quando, per esempio, si prendono appunti che poi devono essere rielaborati per scrivere un tema, o quando si incontrano difficoltà durate un'interrogazione, pur avendo studiato. Problemi che in un primo momento passano per negligenza dello studente, in realtà possono essere conseguenza di DSA".

L'utilità dell'intervento precoce

"Qualora si abbia il sospetto di DSA, più l'intervento è precoce, meglio è, perché si insegnano al paziente tutte le strategie utili a superare i problemi, per esempio, nella lettura o nello scrivere, migliorando, così, l'autostima e stimolando la motivazione allo studio. Non solo, si può iniziare prima anche la necessaria attività di potenziamento. Quest'ultima è fondamentale anche nell'orientare la diagnosi di DSA. Se, infatti, grazie al potenziamento il gap rispetto ai coetanei si annulla, allora quella che affligge il paziente non è una problematica patologica, se invece il ritardo persiste, allora siamo di fronte a un vero e proprio caso di Disturbo Specifico dell'Apprendimento.

In caso di DSA certamente il potenziamento non guarisce dal disturbo, ma di sicuro riduce la forbice, la distanza tra la persona e il resto della classe".

Il ruolo dello psicologo

La dottoressa Sanvito rivela poi che il ruolo dello psicologo è fondamentale proprio in ambito di potenziamento: "Durante l'attività lo psicologo lavora su letto-scrittura, calcolo e memoria di lavoro cercando di supportare nello sviluppo delle strategie necessarie. La diagnosi di DSA, invece, si effettua in team con il neuropsichiatra infantile e il logopedista".

In Humanitas Medical Care è attivo un servizio specifico di valutazione e screening dei DSA.

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