Dopo aver sconfitto il Covid, ha spento centodue candeline
Un compleanno davvero speciale quello festeggiato nella rsa Oasi Domenicana di Besana

E’ stata capace di mettere al tappeto il Covid-19 con 101 Primavere sulle spalle e domenica 17 ottobre 2021 ha spento 102 candeline. E’ una vera forza della natura Celestina Fortunato - un cognome, il suo, che già dice molto -, dal 2014 ospite della casa di riposo «Oasi Domenicana» di via Buozzi, a Besana in Brianza. Tanto che il suo orgoglioso bisnipote Laerte, 11 anni, la definisce «nonna straordinaria».
Tanti auguri Celestina!
Celestina è nata sul mare, nel Foggiano, il 17 ottobre del 1919. Genitori agricoltori, quattro fratelli, nella sua lunga vita ha affrontato ostacoli che avrebbero messo al tappeto molti, ma non lei. Dopo il matrimonio, è infatti rimasta vedova alla nascita della sua secondogenita. Non è mancato comunque anche un pizzico di quella fortuna che porta nel nome: dalla Puglia si è trasferita a Milano al seguito del figlio appena 19enne e il capoluogo meneghino è stato la sua casa per ben sessant’anni. La figlia si è presa amorevolmente cura di lei, non lasciandola mai sola, neppure durante le vacanze. Sette anni fa, un nuovo trasloco, all’Oasi Domenicana dove Celestina è riuscita ad instaurare rapporti significativi con ospiti e personale.
Il Covid messo al tappeto
Nel novembre del 2020 il destino le ha tirato un brutto scherzo: a 101 anni è risultata positiva al Covid-19 ma il maledetto virus non sapeva contro chi si stava mettendo. La super nonna l’ha spuntata, dopo una battaglia durata circa un mese e la sua guarigione è stata festeggiata anche dal sindaco Emanuele Pozzoli che lo scorso marzo l’aveva raggiunta telefonicamente mentre venerdì l’ha finalmente incontrata di persona, portandole gli auguri dell’intera città.
«Fortunatamente non era completamente consapevole della malattia - raccontano dalla casa di riposo - Durante il periodo di isolamento ha mantenuto i rapporti con i famigliari, la nipote e i pronipoti attraverso il progetto “Video-Chi-Amate” e alle visite protette».
Progetto offerto a tutte le ospiti della struttura per ridurre le distanze e rafforzare i legami affettivi, necessari e indispensabili per affrontare più serenamente il durissimo periodo di emergenza sanitaria «che ci ha per forza di cose costretti a trovare modalità alternative per ridurre la distanza - hanno spiegato all’Oasi - Sono stati fondamentali ma non paragonabili al calore e all’affetto che i propri cari erano soliti dimostrare ai nostri anziani durante le numerose visite presso la struttura prima dell’inizio di tutto questo, ovvero prima di febbraio 2020».