Dopo ottant’anni sulle tracce del padre
Gianluigi Villa ha trovato in Veneto il monumento ai Caduti dove era stato fotografato il papà ai tempi del servizio militare, scomparso nel 1955 a soli 31 anni.
«Ho provato una grande commozione al pensiero di trovarmi nello stesso luogo dove era stato quasi 80 anni fa mio padre Carlo: non l’ho mai conosciuto, perché è morto quando avevo soltanto un anno». Lo racconta Gianluigi Villa, pensionato 69enne di Sant’Ambrogio a Seregno, con gli occhi lucidi e la voce rotta dall’emozione.
Dopo ottant’anni sulle tracce del padre
A luglio la zia, Alda Villa, 90 anni, gli aveva consegnato una vecchia fotografia in bianco e nero che ritraeva il papà accanto a un monumento ai Caduti. Non conosceva la località, ma ricordava soltanto la provincia: Padova. Carlo Villa, che faceva il falegname insieme al padre Giovanni, è deceduto nel 1955 a soli 31 anni, a causa di una leucemia provocata dalla malaria contratta durante il servizio militare in Sardegna.
«Mio padre ogni tanto scriveva a casa e mandava qualche fotografia alla sorella - spiega Gianluigi Villa - Quando ho visto quella immagine, che mia zia custodiva da chissà quando tempo, ho voluto ritrovare il monumento accanto al quale era stato fotografato papà, all’epoca ventenne, durante il servizio militare: ai tempi della guerra era stato trasferito dalla Sardegna al comando degli alleati in Veneto».
Ad agosto Gianluigi Villa, durante la vacanza in Veneto, ha girato vari Comuni in provincia di Padova e, finalmente, ha trovato quello che cercava: il monumento a Piove di Sacco in memoria delle vittime delle due guerre mondiali. E pieno di emozione ha scattato la fotografia proprio dove era stato il padre, tantissimi anni fa.
«Mi sono messo a piangere dalla commozione - ha aggiunto Gianluigi - Avevo soltanto un anno quando è mancato. Sono cresciuto con la mamma, Carla Nobili scomparsa quattro anni fa, rimasta vedova a soli 26 anni, senza più risposarsi».
Adesso quella suggestiva foto d’epoca viene custodita nell’abitazione di Gianluigi Villa, in un quadro in cui compare anche l’encomio conferito a Carlo Villa nel 1947, alla fine della guerra. E in casa c’è anche una minuziosa ricostruzione della storia della famiglia Villa, con l’albero genealogico che parte addirittura dal 1660.