La storia

Dopo trent’anni finisce il viaggio dello storico bar

Lo storico locale di Monza ha chiuso dopo un'ultima grande festa di addio

Dopo trent’anni finisce  il viaggio dello storico bar
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Il «Tik Tak Bar» a Monza è stato per trent’anni una «piccola oasi pensante», un rifugio per una colazione o un aperitivo all’insegna della voglia di stare bene assieme e magari di farsi una discussione di politica o ascoltare un po’ di buona musica, ma ora ha chiuso i battenti.

La storia del Tik Tak Bar

La piccola libreria a disposizione dei clienti, i messaggi sulla lavagna del giorno per riflettere assieme a chi entrava per il caffè e l’imperativo categorico che mai le slot machine sarebbero entrate nel loro locale, al massimo avrebbero introdotto un juke-box .«Ma i viaggi più belli, così come i libri che leggi anche di notte perché vuoi sapere come vanno a finire, a un certo punto si concludono e così è stato anche per la nostra avventura».
Così Sabrina Gestri, 55 anni, storica fondatrice del bar di via Cavallotti 80 a Monza ha raccontato la fine di un’era. Lo storico locale di Triante ha abbassato la serranda per sempre e probabilmente lì non ci sarà più nemmeno un bar perché - ha spiegato la titolare - «riporterò la licenza in Comune».
Venerdì 16 febbraio 2024 un’ultima grande festa con tutti gli storici clienti è stata l’occasione per salutare la città in cui i titolari sono nati e cresciuti. «Io ho iniziato nell’ottobre del 1992 con una socia, avevo 22 anni, lei era un po’ più grande di me e fino al 1999 lo abbiamo mandato avanti assieme», racconta Sabrina mentre prepara qualche cocktail per i tanti aficionados che non sono voluti mancare alla festa di addio.

Come è cambiato il bar

tik tak bar

Con lei dal 2003 c’è il compagno Michele Lostrangio. «Anche lui ha deciso che era passato il tempo di stare dietro al bancone e ha già firmato un contratto per andare a fare quello per cui ha studiato, l’elettricista frigorista», spiega la titolare. E poi precisa: «Le nostre giornate dietro il bancone le abbiamo fatte, dalla mattina fino a sera, ora è il momento di lasciare spazio ai più giovani, è un lavoro bellissimo, ma diventa difficile conciliarlo con la famiglia perché comunque è stato un viaggio impegnativo». Gli anni del Covid e poi i rincari hanno reso tutto diverso.
Oggi anche la gente, tra lo sguardo perso dietro lo smartphone e un po’ di nervosismo, è più restia alle serate spensierate di un tempo.

Le magliette ricordo

«Ora mi godrò il relax, ma prima ho voluto salutare chi ci ha visto crescere e chi noi abbiamo osservato diventare grande, i clienti storici che vengono al Tik Tak Bar dal 1992. E abbiamo voluto per l’occasione fare il lancio di una maglietta con una scritta che ha un significato ben preciso per chi ci segue. Ci abbiamo messo passione, siamo partiti con una ludoteca e abbiamo sempre scelto di restare fedeli a noi stessi», rimarcano i gestori. Anche quando gli è stato proposto di introdurre le slot machine (dall’indubbio ritorno economico) hanno sempre rifiutato. «Abbiamo risposto che piuttosto ci interessava introdurre il juke-box», sorride Sabrina. Poi guarda i tavolini dove in tanti ci hanno giocato a «Risiko» e a «Monopoli», la lavagnetta dopo capitava di vederci scritto sopra «Ciao astemi» in tono scherzoso e quel locale che era lì dal 1969, dove c’è chi si è innamorato e dove sono nate amicizie. «Anche se so già che è come quando finisci di leggere un libro che ti piaceva tanto e poi ti mancherà».

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