L'intervista esclusiva

Dopo vent'anni in città il comandante va in congedo

Quarantadue anni di carriera militare e ora per il luogotenente Roberto Coco è arrivato il momento della pensione

Dopo vent'anni in città il comandante va in congedo
Pubblicato:

Dopo vent'anni a Lissone (e 42 di carriera complessiva) per il comandante dei Carabinieri è arrivato il momento della pensione.

Dopo vent'anni in città

Quarantadue anni di carriera di cui gli ultimi 18 passati a Lissone al comando dei Carabinieri. Il prossimo 17 maggio il luogotenente Roberto Coco (foto in copertina) appenderà la divisa al chiodo per il meritato congedo.

Una carriera lunghissima, iniziata a soli 18 anni con l’arruolamento nel corso di formazione a Campobasso cui sono seguiti i corsi di specializzazione a Roma.

Il primo incarico era arrivato in Piemonte, a Pontecurone in Provincia di Alessandria, poi l’iscrizione al corso per sottufficiali a Velletri e Vicenza.

Una carriera luna 42 anni

Da lì in poi, è stato un continuo susseguirsi di incarichi e di nomine che lo hanno portato tra il 2006 e il 2007 proprio a Lissone.

A dire la verità a Lissone ci ero già stato nel 1998 quando sono stato vicecomandante per qualche mese, poi per sei anni sono stato al Comando di Cesano Maderno e per i successivi cinque a Mariano Comense. Tante esperienze che mi hanno dato molto e tanti posti dove ho conosciuto colleghi e professionisti impeccabili.

Ha raccontato Roberto Coco in esclusiva al Giornale di Monza.

Ha girato l'Italia

Ma tanti sono stati gli incarichi in giro per l’Italia. Il primissimo incarico da brigadiere il comandante Coco lo ha espletato a Nola, in Provincia di Napoli, e poi a Castellammare di Stabia.

A 26 anni era già comandante di plotone nel Primo battaglione Carabinieri del Piemonte, prima dell’arrivo - nel 1998 appunto - in Lombardia.

In 42 anni di servizio ho raccolto tantissimi ricordi che mi legano a tutti i luoghi in cui ho prestato servizio e in cui ho lavorato. Certo, gli anni passati a Napoli sono quelli che mi hanno formato professionalmente. Ho conosciuto luoghi e storie complicati, un territorio che in quegli anni era particolarmente complesso. E’ stato un periodo che mi ha permesso di completare un bagaglio di esperienza e di conoscenza importantissimo.

Ha sottolineato, ripercorrendo passo passo la sua lunga carriera nelle varie Regioni della Penisola.

Tanti i ricordi da portare nel cuore

Ma poi ci sono i tanti ricordi, alcuni positivi e alcuni più difficili da ripercorrere, che hanno scandito la sua vita umana e militare.

Ricordo con particolare affetto quando, di stanza in Piemonte, mi occupavo della vigilanza delle visite in Valle d’Aosta di Papa Giovanni Paolo II. Un altro bel ricordo è quando un poeta del Veneto, dopo aver sentito una mia intervista in tv, mi inviò una sua poesia dove esprimeva gratitudine nei confronti di tutta l’Arma dei Carabinieri.

Ma i bei ricordi passano anche dai tanti riconoscimenti ottenuti. Nel dicembre del 2017 i militari lissonesi erano anche stati premiati dalla Onlus «Bon't Worry» per l'attenzione e l'impegno contro la violenza di genere. Un tema particolarmente caro a Coco.

Ci sono stati anche momenti difficili

Ma poi ci sono i ricordi più dolorosi che restano nel cuore e lasciano il segno.

Quando ero a Mariano ricordo ancora quando una giovane 16enne era stata colpita a morte da un uomo e io ho cercato di soccorrerla, senza riuscirci. Da lì era partito un bellissimo lavoro di squadra culminato con l’arresto del colpevole.

Ha ripercorso Coco con la voce ancora emozionata.

Il grazie a moglie e figlio

Poi, immancabile, il momento dei ringraziamenti. Ma non solo.

Ci sono due persone cui devo chiedere scusa: la prima è mia moglie Caterina (scomparsa prematuramente a soli 50 anni nel 2021, Ndr) e a mio figlio Alex che oggi è agente della Polizia locale. Loro mi sono sempre stati accanto. A loro, per via del lavoro, spesso ho dovuto dire “no”. Per questo mi sento di chiedere loro scusa.

Ha detto con la voce commossa e ricca di emozione.

Dopo vent'anni,  i ringraziamenti

E poi ci sono i dovuti ringraziamenti.

Devo ringraziare tutti, dai miei 20 colleghi, più tutti i Carabinieri che sono passati da Lissone. E un ringraziamento anche a tutti i miei superiori i quali mi hanno sempre dato appoggio e vicinanza - ha proseguito - Abbiamo sempre fatto un bellissimo lavoro di squadra e sono orgoglioso e fiero di aver trascorso 42 anni della mia vita, in questa grande e magnifica Istituzione che è l’Arma dei Carabinieri.

1
Foto 1 di 6
3
Foto 2 di 6
4
Foto 3 di 6
5
Foto 4 di 6
2
Foto 5 di 6
WhatsApp Image 2025-04-26 at 11.49.05
Foto 6 di 6

Poi il «grazie» e il congedo a tutta la città.

Una delle cose che più mi riempie di orgoglio è stato vedere la trasformazione del quartiere Ls1 da “terra di nessuno” a quartiere che è davvero rinato. Questo è stato possibile grazie alla bellissima collaborazione che non è mai mancata con tutte le Amministrazioni che si sono susseguite. C’è sempre stata sintonia e stima reciproca e questo i lissonesi lo sanno bene. Ultimo ringraziamento ai miei collaboratori del Comando di Lissone: senza di loro niente di tutto questo sarebbe stato possibile.

Dal prossimo 17 maggio, in attesa della nomina del nuovo comandante, il maresciallo Fabio Leva assumerà il comando facente funzione.

LEGGI L'EDIZIONE DIGITALE DEL GIORNALE DI MONZA

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali
Necrologie