Limbiate

Due fratelli enfant prodige del pianoforte

Niccolò, 9 anni, ha tenuto un concerto a Milano organizzato dagli Amici del Loggione. Camilla,14 anni, ha già all’attivo centinaia di esibizioni.

Due fratelli enfant prodige del pianoforte
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9 e 14. Il dato impressionante è quello che dobbiamo inserire alla voce «età» nella scheda identificativa di Niccolò e Camilla Ragno, già pluripremiati pianisti di Limbiate.

Due fratelli enfant prodige del pianoforte

Una vita nella musica e per la musica sin da piccolissimi, con un percorso avviato per entrambi a 3 anni o poco più, culminato in vetta ai più prestigiosi concorsi nazionali e internazionali. Nel palmares di Camilla 38 vittorie e centinaia di esibizioni; Nicolò è sulla stessa strada e pochi giorni fa si è esibito a Milano, in un concerto organizzato nella sede dell’associazione Amici del Loggione del Teatro alla Scala, insieme ad altri giovanissimi talenti musicali.

Della storia di questi due prodigiosi pianisti racconta con passione e uno stupore sempre rinnovato la mamma, Roberta Sabatino. «Entrambi iniziano prestissimo, per Camilla l’ispirazione viene da un pianoforte che abbiamo sempre avuto in casa e che suonavo sporadicamente da autodidatta quando ero adolescente. Se n’è innamorata: quando mi parla del piano mi dice che è un rapporto di profonda amicizia, fatto di tante gioie e ovviamente qualche “litigata” in allenamento. Questa passione ha sicuramente generato e alimentato quella del fratello».

Entrambi al Conservatorio

Ora frequentano entrambi il Conservatorio dopo un avviamento presso la Scuola Musicale di Milano: «Hanno avuto e hanno tuttora degli insegnanti davvero fantastici, che trasmettono nozioni, metodo ma anche amore per lo strumento - ha continuato la mamma - Camilla frequenta da ben 7 anni, Niccolò addirittura ha iniziato all’età di 6 anni e al test di ammissione, nonostante l’età, è stato l’unico ad essere accettato».

Dinanzi a questo doppio prodigio sorge spontaneo domandarsi come possa svilupparsi con questa rapidità e con questa qualità un talento simile: «La verità è sì che ci si nasce, ma soprattutto che dietro ci sono ore, giorni di lavoro costante, serio, impegnato. Per i miei figli il pianoforte è vita» ha proseguito la mamma.

Una giovane esistenza focalizzata su una tensione viscerale verso l’armonia delle note del piano, tanto che durante il primo lockdown, quando i due fratelli erano a casa, dopo le lezioni online passavano praticamente tutto il pomeriggio a suonare, a continuare ad allenarsi, cimentandosi in pezzi sempre più elaborati e impegnativi. Pagina, quella del primo contesto pandemico, decisamente dura anche per loro, soprattutto per quel feeling con il pubblico che è il loro pane: «Sono molto competitivi, davanti alla platea danno il meglio e si superano ogni volta. Entrambi coltivano il sogno di confrontarsi con il pubblico per eccellenza, suonare alla Scala. In questo senso Niccolò dopo il suo concerto esplodeva di gioia, è stato fantastico. Ogni volta io stessa mi stupisco e mi commuovo, è un’emozione cui non ti abitui davvero mai».

A livello organizzativo è una scelta che prevede tanti sacrifici imponendo una direzione chiara da dare alle priorità: «Ma da mamma sono disposta a fare ogni cosa per assecondare questa passione - ha ricordato Roberta - Non mi importa perdere un weekend, per me non è un sacrificio. Tanto meno lo è per loro rinunciare al tempo libero: sono sempre concentrati. Amano leggere e viaggiare, ogni tanto serve staccare. In ogni caso riescono a conciliare scuola e performance musicali rimanendo su alti livelli su ambedue i piani. Per stare al passo si alzano sempre molto presto, è un ritmo frenetico».
Già ora si profila per entrambi un calendario fittissimo, con impegni in concerti, gare, masterclass con maestri di spessore assoluto. Sfiorando ogni tasto con la passione del primo e con la consapevolezza che il sogno di una vita passa da lì.

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