Giussano

Due giussanesi al Parlamento europeo per «salvare» il Vallone delle Cime bianche

L’avvocato Emanuela Beacco e la consulente ambientale Sofia Mercuri lavorano a fianco del Comitato valdostano

Due giussanesi al Parlamento europeo  per «salvare» il Vallone delle Cime bianche
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L’avvocato Emanuela Beacco e la consulente ambientale Sophia Mercuri di Giussano sono a fianco del Comitato «Insieme per Cime Bianche» in difesa del Vallone, minacciato dal progetto  che prevede la realizzazione di un collegamento funiviario su tutta la lunghezza del vallone.

Il convegno a Bruxelles

Entrambe esperte nell’ambito della tutela ambientale, l'avvocato Emanuela Beacco e la consulente Sophia Mercuri sono appena state a Bruxelles per un importante convegno sul progetto funiviario che minaccia il Vallone delle Cime Bianche.  L'incontro, organizzato il 31 gennaio,  dall’onorevole Maria Angela Danzì, europarlamentare del M5S, membro titolare della Commissione per l’ambiente,  è stato studiato e voluto per portare l’attenzione sull’imponente progetto funiviario che minaccia il Vallone  in Valle d’Aosta, un’area naturale incontaminata tutelata dalla Rete Natura 2000.

Il progetto

Il progetto prevede la realizzazione di un collegamento funiviario su tutta la lunghezza del vallone (circa 10 km) per collegare la Val d’Ayas agli impianti di Cervinia, con l’obiettivo di creare uno dei complessi sciistici più grandi d’Europa. Da diversi anni il comitato «Insieme per Cime Bianche» porta avanti una campagna di sensibilizzazione per far conoscere gli impatti estremamente negativi che l’impianto avrebbe sul delicato ecosistema del Vallone, ultimo esempio di natura selvaggia ai piedi del massiccio del Monte Rosa.

Le due giussanesi al lavoro

Da settembre dell’anno scorso a seguire legalmente il gruppo è stata chiamata l’avvocato Beacco che si occuperà della difesa legale del Vallone, come ha spiegato intervenendo al convegno, assistita dalla Sophia Mercuri, consulente ambientale, anch’essa presente alla conferenza a fianco del Comitato.

«Sono stata contattata dal Comitato delle Cime bianche dopo aver vinto, lo scorso anno, il ricorso per la questione dell’Alpe Devero - spiega Beacco - ho seguito legalmente gli ambientalisti del Comitato di Tutela e siamo riusciti a fermare il Piano “Avvicinare le Montagne”. Ora si prospetta un altro rischio ambientale in Valle d’Aosta e il convegno a Bruxelles è stata l’occasione per presentare una relazione dal punto di vista giuridico su cosa si può fare e cosa no, in quell’area. Il Vallone delle Cime bianche è una zona classificata di Protezione speciale nella quale non si possono fare interventi. La Regione valdostana sembra interessata ad andare avanti, e noi, qualora ciò avvenisse siamo pronti ad impugnare il progetto».

L’avvocato Beacco ormai da anni è specializzata in questioni di tutela e difesa dell’ambiente, supportata anche dalle consulenze tecniche di Sophia Mercuri.

«Il mio compito è stato quello di studiare e analizzare l’impatto che l’opera potrebbe avere sull’ambiente e sul suolo, dal punto di vista tecnico»

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