Festa della Liberazione

Due pietre di inciampo per Caglio e Ampusi

Arcore ricorda il partigiano Francesco Caglio e il resistente Mario Carlo Ampusi con due pietre  di inciampo che verranno posate in Largo Vela lunedì 25 aprile

Due pietre di inciampo per Caglio e Ampusi
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Arcore ricorda il sacrificio del partigiano Francesco Caglio e del resistente Mario Carlo Ampusi con due pietre  di inciampo che verranno posate in Largo Vela lunedì prossimo, in occasione del 25 aprile.

Le pietre di inciampo sono installazioni che hanno la forma di piccoli blocchi quadrati di pietra ricoperti di ottone lucente, che vengono ubicate in luoghi significativi per ricordarne il nome, la data di nascita e di morte, il giorno e il luogo di deportazione.

Mario Carlo Ampusi

Mario Carlo Ampusi nacque ad Arcore il 12 ottobre 1901. Era un operaio specializzato alla Pirelli Bicocca nella lavorazione delle resine sintetiche. Partecipò, con centinaio di colleghi, agli scioperi in azienda. Il 23 novembre del 1944 i nazisti irruppero nella fabbrica e lo deportarono insieme ad altri 180 lavoratori. Dopo un lungo travagliato viaggio, i prigionieri furono avviati ai lavori forzati nei pressi di Kahla in Turimgia e ridotti in schiavitù per realizzare una caverna sotterranea dove costruire aerei da guerra. Furono scavati 32 chilometri di tunnel con turni estenuanti di 12 ore di lavoro manuale in galleria, in condizioni estreme. Ampusi morì di sfinimento davanti a tre colleghi, il 18 marzo 1945.

Francesco Caglio

L’altra Pietra di inciampo, invece, verrà dedicata a Caglio. Il partigiano nacque il 2 agosto 1909 nella frazione Cà di Lesmo. Scoperta la vocazione sacerdotale, decise di diventare frate ma, a causa della salute, dovette interrompere gli studi avviati in convento di Genova e tornare a casa. Operaio magazziniere presso la Gilera, poi presso la ditta Bestetti, fù propagandista dell'Azione Cattolica e svolse un'infaticabile attività di organizzazione a Monza e Lecco. Antifascista dichiarato, non prese mai la tessera del Partito Nazionale Fascista. Fu tra quelle persone che scelsero consapevolmente di affrontare il pericolo non solo per il successo di alcune idee, ma anche perchè tutti gli altri, anche quelli con idee diverse , avessero la libertà di esprimerle. Poco più che trentenne, lui cattolico, fu con Giuseppe Centemero, una delle due figure di spicco che diedero il primo impulso alla lotta partigiana di Arcore.

Caglio e i preti di Arcore

Caglio iniziò la sua attività clandestina nell'ottobre del 1943 collaborando con i due coadiutori della Parrocchia Sant'Eustorgio, don Domenico Villa e don Giuseppe (Peppino) Villa, che costituirono il tessuto connettivo del movimento resistenziale di Arcore. Legato ai gruppi resistenziali cattolici di Vimercate e di Monza, partecipava alle riunioni clandestine nella parrocchiale del Carrobbiolo e di San Gerardo. Appartenente alla 25° Brigata del Popolo di Monza estese la sua azione da Milano, a Vimercate, a Lecco.

Sempre in sella alla sua bicicletta

Sempre in sella alla sua bicicletta era portatore d'ordini, staffetta, distributore stampa partigiana. Raccoglieva denaro, vestiario e armi per combattenti nascosti in montagna. Il 5 marzo 1944 fu arrestato allo stabilimento Bestetti di Arcore con l'accusa di aver nascosto armi in campagna e tradotto nel carcere di Monza. Torturato a sangue non rivelò i nomi dei compagni di lotta, ma assumendo su di sè responsabilità condivise con altri arrestati con lui, riusci con il suo altruismo a farli rilasciare. Da Monza fu portato a San Vittore e poi a Carpi. Venne internato nel campo di concentramento di Fossoli, dove sarà fucilato il 12 luglio 1944 insieme ad altre 67 persone.

Il programma

Il programma dei festeggiamenti prende il via alle 8.30 con la deposizione della Corona di alloro alla lapide dei Caduti di Bernate, mentre alle 8.45 in piazza Pertini. Alle 9 verrà celebrata una messa alla parrocchia Regina del Rosario, mentre alle 9.50 partirà il corteo, accompagnato dal Corpo Musicale Città di Arcore, che farà tappa al Monumento della Resistenza di via Roma. Infine alle 11 cerimonia di posa delle due Pietre di inciampo in Largo Vela e presentazione del progetto «Rolling Stone» a cura del professore Raffaele Mantegazza e dei ragazzi dell’istituto comprensivo di Arcore e Lesmo.

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