Due pietre per "inciampare" nella memoria degli agratesi deportati
Doppia posa, alla presenza delle scuole, per ricordare due militari prigionieri in Germania e mai tornati a casa.
Due pietre per ricordare chi ha pagato con la propria vita per la furia nazifascista.
Doppia cerimonia ad Agrate per Vitale e Carlo
Una doppia cerimonia toccante nella mattinata di oggi, lunedì 27 gennaio, ad Agrate, in occasione della ricorrenza (l’80esima) del Giorno della Memoria, per la posa delle "Pietre d’inciampo" dedicate a Vitale Balconi e a Carlo Rivolta.
Le pietre d'inciampo
L’evento, organizzato dall’Amministrazione comunale (che la scorsa settimana aveva ritirato le due pietre nella tradizionale cerimonia di inizio anno nella sede della Provincia di Monza e Brianza), in collaborazione con Anpi Agrate, ha visto la partecipazione degli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado "Bontempi" , come già accaduto esattamente un anno fa in occasione della posa di una prima pietra, ad Omate, alla memoria di Domenico Rigamonti.
Studenti protagonisti
Studenti che hanno aperto e chiuso le due cerimonie suonando l’Inno di Mameli e il celeberrimo brano della colonna sonora del film "La vita è bella".
Il sindaco: "Ricordare è un dovere civico e morale"
Presenti naturalmente anche gli esponenti dell’Amministrazione comunale guidati dal sindaco Simone Sironi, che ha così voluto sottolineare l’importanza della doppia cerimonia e la presenza e il lavoro svolto dalle studentesse e dagli studenti:
"Celebriamo un momento importante e solenne, che segna profondamente la memoria collettiva della nostra comunità - ha detto il primo cittadino - Una vera e propria lezione di storia e di civiltà. La posa delle pietre d’inciampo, dedicate a Vitale Balconi e Carlo Rivolta, rappresenta non solo un atto di commemorazione, ma anche l’impegna collettivo per preservare la nostra memoria storica. Questi due nostri concittadini, vittime della barbarie nazisti devono essere ricordati. Conoscere il loro sacrificio, le loro sofferenze è un monito a noi per non dimenticare mai. Le loro storie personali (lette poi dagli studenti, ndr) ci ricordano in modo straziante gli orrori del passato e l’impegno per il presente: vigilare sempre affinché tali tragedie non si ripetano mai più, impegnarci con costanza e tenacia per tenere viva la memoria. L’esempio di questi nostri concittadini è anche un invito alla tolleranza, al rispetto, alla convivenza pacifica. Ogni pietra rappresenta anche un invito a costruire un mondo migliore, libero da odio e discriminazioni. Uno straordinario progetto di memoria storica, perché ricordare è un dovere quotidiano civico e morale. Il posizionamento delle pietre davanti alle case delle vittime ha un potere simbolico potentissimo. Vuol dire riportare idealmente a casa chi è stato strappato dalla propria famiglia, dai propri affetti e dai propri sogni".
Le storie dei due agratesi
Vitale Balconi
Prima tappa, alle 10, in via Mazzini, davanti a quella che fu la casa di Vitale Balconi. Nato il 29 giugno del 1915 nella Curt del Burghet, morì il primo gennaio del 1945 in una piccola località dell’Alsazia, in Germania, dove lavorava da internato militare in un bosco. Fatale la caduta di una pianta che lo aveva colpito uccidendolo sul colpo. Ora riposa nel Cimitero militare italiano d’onore a Francoforte.
Presenti alla cerimonia i nipoti di Vitale Balcone, figli del fratelli, visibilmente commossi.
Carlo Rivolta
Il corteo si è poi spostato di poche centinaia di metri, in via IV Novembre, per il tributo a Carlo Rivolta, che abitava in una corte proprio di fronte a dove ora si trova la sede dell’Anpi. Classe 1911, arruolato all’inizio della Seconda guerra mondiale, aveva poi operato prevalentemente in Sicilia. Catturato dai tedeschi dopo l’8 settembre del 2943, fu trasferito nel lager di Buchenwald, dove morì il 12 aprile del 1944. Nessuna notizia della sua salma, probabilmente bruciata nei forni del campo. Anche per questa cerimonia erano presenti alcuni parenti.