Il progetto

Due studentesse al lavoro per un anno per ricostruire l'Erbario della Reggia di Monza

Il progetto avrà la funzione primaria di documentare in tempi attuali lo stato della biodiversità vegetale del territorio di Monza

Due studentesse al lavoro per un anno per ricostruire l'Erbario della Reggia di Monza
Pubblicato:

Per un anno Sara Borghesan, di Cinisello Balsamo e Federica Fasano, di Bergamo, borsiste di ricerca dell’Università Bicocca di Milano, raccoglieranno, tra giardini, boschi e prati, campioni di piante del Parco e dei Giardini Reali del Complesso monumentale della Reggia di Monza.

Due studentesse al lavoro per un anno per ricostruire l'Erbario della Reggia di Monza 

Un lavoro minuzioso, di catalogazione e di ricostruzione dell'Erbario "reale" e infine di comparazione storica con gli erbari ottocenteschi della Villa Reale conservati al Museo di Storia Naturale di Milano, grazie anche a un accordo di valorizzazione delle reciproche collezioni sottoscritto con il Comune di Milano e Palazzo Reale.

WhatsApp Image 2023-05-04 at 14.07.13 (3)
Foto 1 di 4
WhatsApp Image 2023-05-04 at 14.07.13 (2)
Foto 2 di 4
WhatsApp Image 2023-05-04 at 14.07.13 (1)
Foto 3 di 4
WhatsApp Image 2023-05-04 at 14.07.13
Foto 4 di 4

Le finalità

L’Erbario che verrà allestito avrà la funzione primaria di documentare in tempi attuali lo stato della biodiversità vegetale del territorio di Monza, per altro mai studiato in precedenza, fornendo anche uno strumento di valutazione naturalistica del patrimonio vegetale, necessaria oggi più che mai a realizzare l’integrazione ottimale fra resilienze spontanee della flora, conduzione agro-forestale del parco e istanze didattiche di conoscenza del territorio, nella direzione della migliore sostenibilità d’uso del suolo.

Verrà allestito uno spazio apposito per i campioni di erbario

I campioni di erbario, grazie alle piante raccolte e identificate, saranno conservati negli spazi di una sezione di botanica che verrà realizzata all’interno della Villa Reale di Monza, in modo permanente per la fruizione pubblica, e in copia presso il Museo di Storia Naturale di Milano.

“I risultati ottenuti dalle due ricercatrici verranno poi messi a confronto con gli erbari ottocenteschi della Villa Reale conservati al Museo di Storia Naturale di Milano - ha spiegato il Direttore Generale del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza Giuseppe Distefano  - per una comparazione storica attraverso il tempo delle raccolte stesse, grazie anche a un accordo di valorizzazione delle reciproche collezioni sottoscritto con il Comune di Milano e Palazzo Reale.”

Un bel progetto insomma, accolto favorevolmente anche dalDirettore dell’Area Mostre e Musei Scientifici del Comune di Milano, Domenico Piraina:

“Importante la collaborazione tra istituzioni museali per l’ideazione e la realizzazione congiunta di iniziative culturali, anche in virtù del legame profondo tra la Villa Reale di Monza e il Museo di Storia Naturale di Milano che conserva ricchissime collezioni di botanica e in particolare collezioni storiche”.

Chi c'è alla guida e i criteri scientifici della ricerca

Il progetto è coordinato da Enrico Banfi, già direttore del Museo di Storia Naturale di Milano e componente del Comitato Scientifico nominato specificamente per questo progetto.

Grazie a un accordo di collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca, Dipartimento Scienze dell’Ambiente e della Terra, e il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, i campioni saranno digitalizzati in alta risoluzione, in linea con i più recenti criteri scientifici, dall’Università di Milano-Bicocca, con il coordinamento del professor Rodolfo Gentili che dichiara:

"L’erbario contemporaneo, se comparato con erbari storici, e quindi anche con campioni di oltre due secoli potrà fornire informazioni fondamentali per tracciare i cambiamenti ambientali intercorsi in questo periodo di intenso cambiamento globale. Potrà pertanto informare sugli effetti a lungo termine sulle piante di almeno quattro dei principali fattori di cambiamento: inquinamento, habitat, clima e specie invasive”.

Il bando

Il progetto nasce da un Bando grazie al quale la Reggia, come ente capofila, si è aggiudicata con i suoi partner, la Rete degli Orti Botanici della Lombardia e la Rete dei Giardini Storici (ReGiS), un co-finanziamento dal Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR), nell’ambito delle Iniziative per la Diffusione della Cultura Scientifica con il progetto SVING “ScienzaViva. Orti botanici e giardini di delizia. Antichi saperi e nuove pratiche per la diffusione della cultura scientifica”.

Seguici sui nostri canali
Necrologie