I dati

Duemila incidenti in un anno in Brianza. Aci: «Servono formazione e controlli»

I dati diffusi in occasione della Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada

Duemila incidenti in un anno in Brianza. Aci: «Servono formazione e controlli»
Pubblicato:

Le ultime tre croci sono recentissime. Patrik Spreafico, architetto cinquantenne di Renate, papà di tre figli, morto domenica 3 novembre in un incidente in moto lungo via Rivabella a Besana in Brianza; Filomena Mandarino, 63 anni, travolta da un mezzo pesante lunedì 4 novembre in via Galilei a Seregno. Sempre in sella a una due ruote è deceduto venerdì 15 novembre Marco Longoni, imprenditore 61enne di Giussano, vittima di un tragico scontro con un furgone in via Monte Nero a Carate Brianza. In strada, purtroppo, si continua a morire.

Duemila incidenti in un anno in Brianza

E i dati degli incidenti registrati nel nostro territorio negli ultimi due anni non possono che far riflettere, in particolar modo in occasione della Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada celebrata domenica 17 novembre. Ricorrenza, quest’ultima, proclamata dall'Onu nel 2005 proprio con l’obiettivo di riflettere sulle vite perse e sensibilizzare sulla sicurezza stradale.

Concentriamoci sui dati. Settimana l’altra, durante le premiazioni di chi si è reso protagonista di particolari interventi e atti di coraggio nel contesto della circolazione stradale (ne parliamo nella pagina accanto), Regione Lombardia ha diffuso quelli dei soccorsi legati agli incidenti stradali con feriti nel territorio lombardo. Dal primo gennaio al 26 ottobre di quest’anno, i mezzi di soccorso sono intervenuti 33 mila e 140 volte. In particolar modo a causa di collisioni tra autovetture (7.469 interventi), scontri tra auto e moto (5.172 interventi), cadute da bicicletta e da moto (rispettivamente 4.228 e 3.273 interventi), investimenti di pedoni e ciclisti (9,79% e 7,95% delle uscite); cadute e scontri con monopattini (4,80% degli incidenti).
Prevedibilmente, è Milano a registrare il maggior numero di interventi di soccorso, con 5.742 chiamate (42,08% delle uscite per i comuni con almeno 100 interventi), seguita dalle città di Brescia, Bergamo e Monza.

Brianza: nel 2023 incidenti in calo rispetto al 2022

Per quanto concerne invece il 2023, l’analisi è più puntuale, offerta da Aci e Istat e condivisa di recente da Automobile Club Milano che ha competenza anche per le province di Monza-Brianza. Nella città di Monza, lo scorso anno si sono registrati 540 sinistri che hanno portato alla morte di tre persone; 661 invece i feriti. Dati in calo rispetto ai dodici mesi precedenti quando gli incidenti erano stati 575, quattro i morti e 694 le persone finite all’ospedale. Allargando lo sguardo all’intera provincia (compreso il capoluogo), nel 2023 sono stati 2 mila e 357 gli incidenti rilevati, tredici le persone che hanno perso la vita e 2 mila e 964 i feriti. Nel 2022 incidenti e vittime erano stati di più, rispettivamente 2.712 e 15, ma duecento persone in meno avevano riportato traumi.

Il confronto con Milano: quarantasette le vittime della strada

Nel traffico delle strade della provincia milanesi sono contati 12 mila e 768 sinistri; nel 2022 erano stati 12 mila e 612. 120 i decessi e 16 mila e 177 i feriti, rispettivamente 100 e 16 mila e 100 nell’anno precedente.
I dati relativi alla sola città di Milano non possono che fare impressione: 7 mila e 812 gli incidenti con 47 morti e 9 mila e 709 feriti. Guardando, poi, a cadute e scontri che hanno visto protagonisti biciclette e monopattini, nella Città Metropolitana di Milano in seguito a mille e 636 incidenti nel 2023 sono deceduti undici ciclisti e mille e 531 sono rimasti feriti; una, invece, la persona morta alla guida di un monopattino e 732 quelle che hanno avuto bisogno di cure medica. Infine, sono stati 26 i pedoni che hanno perso la vita e mille e 816 quelli rimasti feriti.

«Numeri che devono far riflettere - ha sottolineato il presidente di Aci Milano, Geronimo La Russa - e che, purtroppo, evidenziano come, ancora una volta la distrazione e l’uso del cellulare, seguite da velocità elevata e mancato rispetto della segnaletica, siano tra le cause maggiori di quelle che troppo spesso sfociano in tragedie».

«Occorre prendere atto che dobbiamo percorrere ancora molta strada in termini di prevenzione e innalzamento dei livelli di sicurezza - ha concluso - Servono formazione e informazione, più consapevolezza da parte di tutti gli utenti della strada, migliore gestione della circolazione e più controlli. Automobile Club Milano e Aci promuovono corsi di educazione stradale nelle scuole, sui luoghi di lavoro, nonché campagne di sensibilizzazione, per mantenere alta l’attenzione di tutti gli utenti della strada, su valori quali responsabilità, rispetto di sé, degli altri e delle regole».

 

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali
Necrologie