Incredibile

E' in pensione da quasi un anno, ma è diventato il sostituto... di se stesso

Il dottor Giuseppe Arbore di Agrate aveva dato disponibilità a rimanere in servizio fino all'arrivo di un supplente, che però non si è mai stato nominato

E' in pensione da quasi un anno, ma è diventato il sostituto... di se stesso
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Anziché godersi la meritata pensione aveva deciso di continuare a ricevere i propri pazienti in attesa che il suo sostituto prendesse servizio. Invece il cambio della guardia non è mai avvenuto e così il dottor Giuseppe Arbore è finito per diventare il supplente di se stesso.

E' in pensione da quasi un anno, ma è diventato il sostituto... di se stesso

Una storia al limite del surreale che però ben testimonia la grande emergenza che Ats si è trovata a gestire in questi ultimi anni: la grave carenza di medici di base. Una situazione che non ha fatto sconti nemmeno ad Agrate, dove il dottor Arbore, una vera istituzione per la città, ha mantenuto il proprio posto nonostante i 71 anni d’età, il traguardo della pensione già raggiunto da un pezzo e, ciliegina sulla torta, un braccio ingessato.

In servizio nonostante la pensione

E’ stato lui stesso a raccontare la propria odissea con una lettera affissa sulla porta del propri studio, al Polo Sanitario di via Lecco.

"Da ottobre 2021, sono stato collocato in pensione per raggiunti limiti di età - spiega il dottore, già cittadino benemerito di Agrate per gli straordinari servigi resi alla comunità locale - Era mia intenzione, per un adeguato periodo di tempo, affiancarmi al medico, che sarebbe stato nominato mio successore. Ad oggi, purtroppo non vi è disponibile alcun medico e, non ritenendo etico abbandonare i miei pazienti, ho accettato, pur privo di incentivi economici, di essere il provvisorio “supplente” del dottor Arbore, ovvero supplente di me stesso.

Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e il dottore ha dovuto persino posticipare un intervento chirurgico programmato da tempo, ben consapevole che il rinvio avrebbe potuto anche provocare un aggravamento della patologia.

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