Verano Brianza

E’ rinato grazie a un cuore nuovo

Davide Citterio, 47 anni, era in attesa del trapianto dal 2019 e il 17 luglio è arrivata la telefonata

E’ rinato grazie a un cuore nuovo
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Il 17 luglio sarà una data indimenticabile per Davide Citterio e la sua famiglia, una di quelle date che cambiano la vita. Un nuovo compleanno, la sua rinascita.

E’ rinato grazie a un cuore nuovo

Alle 5 del mattino è entrato in sala operatoria, al Niguarda di Milano, per sottoporsi ad un trapianto di cuore. Dalla malattia, alla salvezza.
Dodici ore sotto i ferri, un’operazione molto complessa, ma perfettamente riuscita: il nuovo cuore ha iniziato a battere immediatamente, senza alcuna complicazione. Ed è da qui che ripartirà la nuova vita di Davide. Da anni aspettava questo momento e finalmente è arrivato, per la gioia dei suoi familiari, ma anche di tanti amici e conoscenti veranesi. Citterio, 47 anni, sposato con Corinne Longoni e papà di Cristina, che proprio il 18 luglio ha compiuto 11 anni, ricevendo il regalo più bello e significativo della sua vita, (l’aveva già chiesto a Babbo Natale, e con qualche mese di ritardo è arrivato...), ha iniziato ad avere problemi al cuore a 28 anni.

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«E’ stato male, mentre era in campo e stava giocando a calcio - ha raccontato la moglie - gli hanno diagnosticato una miocardite e per circa 15 anni è stato abbastanza bene, tra alti e bassi. Riusciva a lavorare e con i farmaci riusciva anche ad avere una vita abbastanza normale». Nel 2013 è diventato papà, è nata Cristina, la sua adorata e dolce bimba. «Fin da subito l’ha amata e l’ unico suo dispiacere è stato quello di non potersela godere a pieno, come avrebbe voluto, perchè alcune cose non le poteva fare. A causa della malattia era limitato in diverse attività, e questo per lui è stata una sofferenza», ha spiegato la moglie.

Nel 2019, poi, la sua situazione di salute è peggiorata, «il suo cuore ha iniziato a non lavorare più bene e da lì è entrato in lista d’attesa per il trapianto».

In quel periodo Citterio è stato costretto ad un lungo ricovero, è stato in ospedale per quasi sei mesi per poi affrontare un intervento molto complesso:

«Gli è stato impiantato un Vad, un dispositivo che serve a dare assistenza meccanica al suo cuore, nel attesa di trovare un cuore nuovo. Per noi si è aperto un mondo diverso; è stata dura accettare questa macchinetta ma insieme abbiamo superato tutto, ma con tanti limiti», ha spiegato Corinne.
Sono stati momenti difficili, con la perdita del lavoro, un’infezione alla macchinetta fin da subito, ma la grande unione in famiglia, la forza della moglie, l’amore di Cristina e soprattutto la voglia di lottare e non perdere gli affetti più importanti, sono stati fondamentali per Davide, che non si è perso d’animo e ha affrontato tutti gli ostacoli con forza, coraggio, mosso da un grandissimo senso della vita e del futuro.

«Dopo 5 anni di attesa, il 17 luglio è arrivata la chiamata tanto attesa per un cuore nuovo; un angelo, un donatore compatibile ha voluto aiutarlo adesso in questi giorni si trova in terapia intensiva all’ ospedale Niguarda. E’ sedato e intubato, ma piano piano sarà svegliato e poi dopo qualche mese di convalescenza, ci auguriamo tutti che possa tornare a casa - ha aggiunto la moglie - Ci tengo a fare un ringraziamento pubblico e una preghiera a tutta l’ equipe medica, al donatore e a Davide nella speranza che possa riprendersi la sua vita e stare con noi che l’amiamo tanto».
Nulla si sa ovviamente del donatore, che è arrivato attraverso la lista trapianti nazionale, ma sicuramente tanta è la riconoscenza da parte dei familiari: il percorso che dovrà fare Davide per tornare a casa è ancora lungo, ma il suo obiettivo è quello di poter tornare a casa, in forma per la cresima della sua Cristina, che sarà ad ottobre.

Aido, l’importanza della donazione

Davide Citterio ha sempre saputo quanto sia importante la donazione e da persona in attesa di trapianto ha voluto sin da subito sensibilizzare conoscenti, amici, ma soprattutto le nuove generazioni sull’importanza di donare organi e tessuti. Membro dell’Aido di Verano, ha partecipato spesso ad incontri nelle scuole per portare la sua testimonianza e avvicinare i ragazzi alla donazione. Un impegno in prima persona che ora assume un significato ancora più importante.

«Conosco Davide e la sua famiglia da tanto tempo - ha raccontato Maria Pia Cesana, segretaria dell’Aido, insegnate, ma anche catechista di Cristina - la forza della moglie e l’amore della bimba sono stati fondamentali per sostenerlo in questo delicato percorso. Sono molto uniti tra loro e si vogliono un gran bene. L’attesa è stata forse la sofferenza più grande, ma ci hanno sempre creduto e finalmente è arrivata quella telefonata tanto attesa che ha permesso a Davide di rinascere».

Non era la prima volta che si era aperta la possibilità del trapianto, ma non c’erano mai state tutte le condizioni giuste per farlo, fino al 17 luglio. E ora gli amici dell’Aido, insieme a tutti gli altri amici, fanno il tifo per Davide e l’aspettano a casa.

«Come associazione Aido siamo molto contenti di questa nuova occasione di vita che è stata offerta a Davide - ha commentato il presidente Renato Casati - da anni facciamo sensibilizzazione tra i giovani; spesso ai nostri incontri ha partecipato anche Davide, un testimone perfetto per spigare ai ragazzi delle scuole quando può valere il gesto della donazione e quando sia importante sostenere Aido. Oggi Davide ha una nuova vita, grazie al cuore che qualcuno ha scelto di donare. E’ un gesto straordinario, una scelta di vita che regala vita».

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