25 Aprile a Muggiò

E' tornato a sfilare il corteo per le celebrazioni della Liberazione a Muggiò

Associazioni e cittadini in cammino con le Autorità nel ricordo dei Resistenti. Negli interventi l'invito alla pace e alla solidarietà

E' tornato a sfilare il corteo per le celebrazioni della Liberazione a Muggiò
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Dopo due anni di pandemia, il cerimoniale del 25 Aprile è tornato in presenza con il suo tradizionale corteo all'interno del cimitero e poi verso Villa Casati, la messa, la deposizione degli omaggi floreali e delle corone d'alloro ai Caduti  e la partecipazione agli interventi commemorativi.

Associazioni, cittadini hanno partecipato alle celebrazioni per ricordare i muggioresi che si sono spesi nella lotta di Liberazione. A rappresentare l'Amministrazione c'era il vicesindaco Michele Testa,  che ha deposto le corone e i fiori ai Caduti, al Mausoleo  alla memoria di Alfonso Casati e delle due partigiane Maria Galletti Augusta Merati. Presenti gli assessori della Giunta e diversi consiglieri comunali.

Don Maurizio Tremolada ha officiato la santa messa nella chiesa del cimitero.  Il corteo  si è mosso all'interno del cimitero e poi per le strade della città fino alla sede comunale con le note del Corpo Musicale Santa Cecilia della Bareggia di Lissone.

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Il ricordo

Il vicesindaco Michele Testa ha fatto tappa alle tombe e alle lapidi  per la deposizione delle corone. Eccone alcune.

La pace,  la solidarietà, la democrazia, i diritti, l'equità...la memoria

Il corteo del 25 Aprile ha concluso la sua ultima tappa alla sede comunale di Villa Casati, dove si sono tenuti i discorsi commemorativi del vicesindaco Michele Testa e del presidente Anpi, Claudio Rendina.

«L'identità muggiorese ha radici salde anche in quel giorno di libertà. In quel giorno in cui il sacrificio di tanti uomini, tra cui anche i nostri concittadini, caduti nella lotta di Liberazione, ha dato i suoi frutti: frutti di democrazia per tutti, di pace per tutti, ma soprattutto di speranza per tutti» ha detto.

Il richiamo alle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in cui afferma che «l'Ucraina è come l'Italia durante la Resistenza» e il concetto che «la pace non significa arrendersi alla prepotenza» e l'auspicio di Testa «Auspico che anche per il popolo ucraino sia prossimo per loro il 25 Aprile».

Michel Testa ha concluso il suo discorso con l'invito alla memoria con una citazione di Liliana Segre. «Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare».

Claudio Rendina ha espresso la condanna dell'Anpi all'invasione del territorio ucraino da parte della Federazione russa «una guerra che nega l'autodeterminazione dei popoli e che ci spinge sull'orlo di un conflitto globale».

«Che cessi l'orrore della guerra. Le organizzazioni internazionali tornino ad essere il terreno di confronto» ha commentato, rifacendosi alle parole di Sergio Mattarella e ribadendo il significato dell'articolo 11 della Costituzione. «In quelle righe leggiamo il manifesto di Ventotene "Per un'Europa libera e unita". Un manifesto per superare i conflitti, i nazionalismi e le violenze. E per costruire un'Europa di pace e libertà".

La solidarietà per ricucire le fratture della società, l'equità, la democrazia e la pace gli obiettivi da raggiungere e tenere saldi. Rendina ha voluto ricordare con commozione due partigiani recentemente scomparsi Riccardo Vinciguerra Margherita Redetti.  «La speranza è l'ultima a morire e chissà che noi rottamandi non si possa essere utili ancora, unendo al vostro ardore giovanile, la rifelssività di noi vecchi». Queste le parole della partigiana «Vanna» con cui Rendina vuole accendere una speranza per un rinnovsato impegno civile.

Nel pomeriggio l'assessore Mauro Canevari ha partecipato in rappresentanza dell'Amministrazione alla manifestazione di Milano con il gonfalone della città.

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