Villasanta

Ecco chi è il nuovo proprietario dell'ecomostro di Villasanta

La società Le Residenze S.r.l. è il nuovo proprietario dell'Area Nord, aprendo così la prospettiva di un recupero e di una nuova vita per questa zona inattiva del territorio cittadino

Ecco chi è il nuovo proprietario dell'ecomostro di Villasanta
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L’Area Nord di Villasanta, ribattezzata come l'Ecomostro, ha ufficialmente un nuovo proprietario. L’Amministrazione Comunale guidata da Luca Ornago, attraverso una nota stampa, ha ufficializzato che lo scorso 30 giugno 2023 sono state perfezionate le procedure per il trasferimento degli immobili di pertinenza del fallimento Villasanta Village s.r.l. a favore della società Le Residenze S.r.l con sede legale in Monza (MB), Vicolo Angelo Bellani n. 1.

Nella giornata del 3 luglio, la curatela del fallimento ha proceduto alla consegna degli immobili all’acquirente e il 5 luglio lo ha comunicato al sindaco.

Immobile acquistato per un milione di euro

Ricordiamo che l'immobile dell'Area Nord, che si trova all'angolo tra via Fieramosca e via Da Vinci, al confine con Arcore,  era andato all'asta lo scorso 29 marzo 2023 e venne acquistato all'asta per poco più di un milione di euro. Un valore di cinque volte inferiore a quello iniziale di quasi 6 milioni di euro. La base di partenza dell'asta di ieri era di 1.350.000,00 euro ma il nuovo proprietario, rigorosamente top secret, l'ha spuntata con una offerta minima di 1.012.500,00 euro.

La novità è che lo scorso 30 giugno la società acquirente ha saldato l'importo, diventando proprietario dell'area. Ricordiamo che l'immobile venne parzialmente costruito più di una decina di anni fa dall’imprenditore Giuseppe Malaspina (arrestato per bancarotta fraudolenta e altri reati fiscali) ma non fu mai terminato. La società di Malaspina fallì ufficialmente nel 2015 ma, di fatto, già dal 2007 non ci lavorava più nessuno.

Al via il recupero di una delle porte di ingresso di Villasanta

Questa operazione che arriva 7 anni dopo la prima asta, riapre per quest’area inattiva di Villasanta la prospettiva di un recupero e di una nuova vita all’interno del tessuto urbano cittadino.

"Ora che le procedure di vendita sono state formalizzate, si aprirà una fase di dialogo tra il Comune e il nuovo proprietario per discutere insieme i progetti di riurbanizzazione e per verificarne la compatibilità con le destinazioni d’uso stabilite dal Pgt di Villasanta, ovvero “servizi con consumo di suolo” - si legge nella nota stampa del Comune - Obiettivo dell’Amministrazione comunale sarà quello di far rientrare nella riurbanizzazione dell’Area Nord anche opere che rispondano alle concrete esigenze della comunità".

Doveva essere un hotel

Quello che negli anni è stato ribattezzato da tutti come l'Ecomostro in origine doveva essere un hotel che sarebbe servito soprattutto in occasione di Expo 2015. Il progetto prevedeva anche la realizzazione di un centro benessere. Ricordiamo che nel 2019 l'Amministrazione comunale aveva modificato la sua destinazione d'uso attraverso una variante al Pgt che, in sostanza, aveva modificato la vocazione dell'immobile di via Da Vinci, trasformandola da alberghiera, residence e commerciale a servizi culturali o socio sanitari.
Ma non solo: il nuovo documento urbanistico varato qualche anno fa prevede anche una cospicua diminuzione delle volumetrie edificatorie e, di conseguenza, una diminuzione del valore dell’area. In pratica l’Amministrazione aveva ridotto le previsioni di trasformazione, mantenendo inedificabili le parti che non sono ancora state edificate, trasformandole in aree libere.

"Grazie al curatore fallimentare"

"Si ringrazia il curatore fallimentare dottor Marco Cordaro che fin dall’inizio, nel solco delle sue competenze, ha dimostrato di avere a cuore il destino dell’area e di tenere in considerazione le destinazioni urbanistiche stabilite per essa dagli strumenti normativi dell’Amministrazione comunale - ha sottolineato l'assessore all'Urbanistica Carlo Sormani - Questa operazione è un successo per l'Amministrazione, alla faccia di chi ha sostenuto per anni e senza prove che l’area non avrebbe mai generato alcun interesse con la destinazione d’uso stabilita dall’Amministrazione.  Abbiamo fatto bene a non piegarci alle scorciatoie e alle proposte puramente speculative, magari più comode ma di minor tutela per il territorio e per i cittadini.
Una considerazione in più: quando le curatele fallimentari collaborano, pur faticosamente, con gli enti pubblici anziché considerarli avversari, si possono raggiungere risultati rilevanti nell'interesse di tutte le parti in causa”.

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