Seregno

Ecco il nuovo progetto per dare una seconda vita al cinema Roma

La proprietà del comparto di via Umberto I al lavoro per presentare al Comune un Piano per la sistemazione degli edifici

Ecco il nuovo progetto per dare una seconda vita al cinema Roma
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Un futuro per il cinema Roma di Seregno, chiuso da quasi tre anni? Ci sperano i tanti affezionati spettatori, ma anche il Comune per riavere in centro città un luogo di aggregazione e di promozione della cultura.
L’intero comparto, posto al numero 14 di via Umberto I, appartiene all’immobiliare Gruppo Balletta spa, di cui è proprietario l’imprenditore Franco Balletta: si tratta di circa ottocentoventi metri quadrati di superficie lorda di pavimento (Slp), metà della quale utilizzata dalla sala cinematografica dismessa (214 posti) e l’altra metà destinata a due alloggi, un negozio e alcuni depositi che affacciano su un cortile interno. Tutto è ormai da tempo abbandonato.

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Ecco il nuovo progetto per dare una seconda vita al cinema Roma

La proprietà, tramite gli architetti Laura Gianetti e Roberto Pozzoli, dopo svariati studi ha elaborato un progetto di riqualificazione urbana di massima già sottoposto all’attenzione dell’Amministrazione comunale, con l’ex assessore all’Urbanistica, Claudio Vergani e l’attuale Giuseppe Borgonovo.

Un progetto da rivisitare e approfondire per trovare una convergenza (soprattutto economica) fra l’interesse del privato e quello del Comune, visti gli ingenti costi dell’intervento per l’acquisto dell’immobile, gli oneri di urbanizzazione, le spese professionali e, soprattutto, di demolizione e ricostruzione di poco inferiori ai cinque milioni di euro. Senza contare gli oneri finanziari da valutare con gli istituti bancari.
Il piano allo studio prevede per la parte pubblica, o di uso pubblico, la realizzazione di due sale cinematografiche tipo cinema d’essai (più piccole dell’attuale, ma di pari entità), una affiancata o sovrapposta all’altra.
Per la parte privata, uno o due negozi e quattro appartamenti (da circa 150 metri quadrati ciascuno), nonché nell’intera area cortilizia due piani di autorimesse interrate, con trenta - quaranta posti auto raggiungibili attraverso un montauto.

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L’idea dei progettisti è di conservare l’attuale facciata storica del cinema Roma (magari riaprendo le due finestre attualmente chiuse) e creare una galleria dalla quale accedere alle due sale e alle attività commerciali (sul fronte sinistro).
Nel comparto potrebbe trovare sede una libreria per appassionati cinefili o un negozio di dischi, nei quali ospitare anche eventi culturali abbinati all’attività cinematografica da affidare a un gestore, come in precedenza la cooperativa Controluce.
A breve la proprietà ha intenzione di proporre al Comune un Programma integrato di intervento (Pii) allineato a quanto previsto dal Documento di inquadramento per i Pii attualmente vigente, che una volta definito dovrà essere approvato dal Consiglio comunale perché in variante alle previsioni del Pgt (il relativo Piano dei Servizi ha imposto il vincolo di «cinema» su quell’immobile).

Sia per il Documento di Piano, che per la Legge regionale n. 18 del 2019 («Misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente») è consentito l’incremento del 20 per cento della superficie lorda di pavimento esistente, che sarebbe sfruttato in altezza portando l’immobile di via Umberto I al livello di quelli confinanti, a est e ovest.
Allo studio c’è anche l’ipotesi di destinare la sala ad uso pubblico come standard di qualità, per poter recuperare la Slp necessaria per le unità immobiliari (residenza e commercio) private.

«La proprietà ha dato da subito la propria disponibilità a intervenire per la riqualificazione del comparto e si attende lo stesso impegno da parte dell’Amministrazione comunale, in modo da ottenere un risultato condiviso e molto pregante per la ricaduta positiva che ne avrebbe la città», fa sapere il privato
Nell’immediato futuro sono previsti ulteriori incontri fra la proprietà e il Comune per un più puntuale approfondimento del progetto e delle procedure per approvarlo: se il piano sarà sostenibile sul piano economico, un nuovo cinema Roma non sarà più una chimera.

Una storia di cent’anni

In questo preciso anno 2024, il cinema compirebbe 100 anni e lo descrive bene nella sua tesi di laurea in architettura al Politecnico di Milano Eleonora Maddaloni:

«La storia del cinema Roma risale al 15 luglio 1924, quando viene presentato all’Amministrazione comunale di Seregno il progetto per un fabbricato ad uso cinematografico, sito in via Umberto I s.n.c. Il mappale risulta di proprietà del Sig. Luigi Mariani e i lavori e l’esecuzione delle opere vengono affidate alla ditta Galimberti e Sala, con sede a Seregno. Il 16 luglio 1924 il progetto viene immediatamente approvato dalla commissione igienico edilizia del Comune. Il 20 dicembre 1924 l’Ingegnere A. Bellini concede un rilascio provvisorio del permesso di apertura del cinematografo sito in via Umberto I n.1, rimandando la visita di collaudo definitiva ad avvenuta esecuzione di alcuni interventi relativi alla balconata e alla cabina di proiezione».

Gli stessi tempi di oggi...

I fabbricati da tempo dismessi che affacciano sul cortile accanto al cinema Roma ormai chiuso

(nella foto di copertina l’ipotesi di ingresso al cinema)

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