Edoardo punta forte su Parigi 2024
Il 18enne di Lissone Edoardo Casati ha vinto i Nazionali giovanili di tennis tavolo
"Hai un obiettivo? Credici fino in fondo»: è il motto del campione paralimpico Edoardo Casati che, malgrado i suoi soli 18 anni, punta forte su Parigi 2024
L'obiettivo puntato su Parigi
Il lissonese Edoardo Casati, 18 anni compiuti appena qualche giorno fa, affetto da tetraplegia è diventato il nuovo campione italiano paralimpico giovanile di tennistavolo.
Studente di quarta al liceo Parini, Edoardo si è avvicinato al tennistavolo a seguito di un infortunio avvenuto nel settembre 2016 mentre stava disputando una partita di calcio in qualità di esordiente nel Vedano. «Il pallone era ed è ancora uno sport che amo moltissimo ma quel trauma ha cambiato per sempre la mia vita - ha raccontato - Sono stato ricoverato in rianimazione al San Gerardo dove mi è stata riscontrata la lesione al midollo spinale che mi ha reso tetraplegico e dopo un mese trasferito al Niguarda dove invece, fino a luglio del 2017, sono stato ricoverato nell’Unità spinale. E’ stato lì che mi è stato proposto di iniziare a fare fisioterapia giocando a tennis tavolo e in effetti una volta iniziato mi sono subito appassionato».
Seppure forte come una roccia però il calvario per Edoardo non era ancora terminato. Una volta tornato a casa, dopo due mesi è stato infatti nuovamente ricoverato per un delicato intervento allo stomaco. Un altro anno in ospedale per lui, sempre affiancato da papà Michele, da mamma Barbara e dalla sorella Beatrice, durante il quale è stato sottoposto a un’altra decina di operazioni per complicazioni varie. Ma che pure non gli ha fatto dimenticare quel fuoco interiore provato con la racchetta da ping pong: «E’ stato poi l’incontro con il coach Paolo Brugliera a spingermi a fare sul serio e farmi decidere per l’iscrizione alla AUSportiva del Niguarda con la quale ho cominciato ad allenarmi intensamente». Ore e ore passate in palestra (per perfezionare l’uso del braccio destro, l’unico arto che riesce a muovere) che hanno portato Edoardo a disputare il primo torneo nel 2019 e a laurearsi a maggio di quest’anno campione italiano paralimpico sconfiggendo in una finale agguerritissima, nella categoria giovanili, il triestino Diego Coren.
Il sogno nel cassetto
Una grandissima soddisfazione per il lissonese e che pure ne ha messo in risalto la straordinaria capacità di resilienza e l’incredibile ottimismo e l’ostinata voglia di vivere. «Ora sogno le paralimpiadi di Parigi del 2024 - ha concluso - Il primo step sarà il torneo in Spagna a ottobre. Nel frattempo continuerò a studiare e una volta diplomato mi piacerebbe diventare medico per aiutare gli altri. I momenti di sconforto non sono certo mancati ma la mia vita voglia viverla come dico io. Non come comunemente si pensa debba viverla un ragazzo in carrozzina. E chissà, magari un domani potrei pure tornare a giocare a calcio».