Da Muggiò verso il 25 novembre

Educare i giovani all'affetto contro la violenza di genere per lo psichiatra Mattia Morretta

Autore di "Non fu l'amore. I nuovi volti della passione" nella sua analisi c'è anche quella sulla violenza alle donne

Educare i giovani all'affetto contro la violenza di genere per lo psichiatra Mattia Morretta
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Sul tema caldo della violenza di genere un 'analisi è stata espressa anche da Mattia Morretta, psichiatra, psicoterapeuta, sessuologo e saggista di Muggiò nella recente intervista al Giornale di Monza.

«Bisogna capire, aprire la mente e proteggersi anche nella vita di relazione. La dipendenza sentimentale è tipica della donna per biologia, e per natura è più portata al legame arrivando ad accettare situazioni di pericolo per sè e per i figli. Una volta si diceva “tra moglie e marito non mettere il dito”, ma adesso le coppie hanno un rapporto talmente privato come una roccaforte, dove nessun estraneo si accorge di niente. Bisognerebbe interessarsi di più di chi ci vive accanto: da un controllo sociale forte siamo passati all’indifferenza» ha commentato lo psichiatra.

«Non fu l'amore. I nuovi volti della passione»

Un  argomento che ha analizzato anche nel suo nuovo saggio, uscito il 12 novembre dal titolo, «Non fu l’amore. I nuovi volti della passione» edito dal Gruppo editoriale Viator, proprio nell’approssimarsi della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

E’ strutturato in dieci capitoli in cui Morretta, tra passato e presente, analizza i comportamenti e i valori in amore e nella sessualità, dalle attrazioni fatali ai legami morbosi e patologici fino agli abusi e alla violenza di genere, affiancando all’indagine psicosociale citazioni letterarie e artistiche di autori antichi e moderni.

L’obiettivo e il messaggio forte dell’autore è quello di dare con il suo saggio un contributo per migliorare e favorire le relazioni.

«E’ anche una critica dei modelli dominanti che sviliscono la sfera intima con narcisismo esasperato e aggressività» ha sottolineato.

Tra abusi, pregiudizi culturali e...femminicidi

Proprio nel decimo capitolo «Un altro cielo per l’amore. M’ama e non m’ama e la violenza relazionale», Morretta analizza potere, abusi e crimini nel rapporto uomo donna, pregiudizi culturali e subordinazione, il femminicidio.

«Maltrattamenti e delitti nel rapporto tra i sessi sono rumori di fondo a tutte le latitudini, un dato millenario che giace nei recessi tenebrosi del cervello, parte della più generale incoscienza delle pulsioni, ma in mancanza di una lucida consapevolezza di verità scomode è impossibile adottare contromisure efficaci sul piano culturale e soprattutto nella vita personale» sottolinea lo psichiatra. L’importanza della consapevolezza in una relazione, dubitando di chi si atteggia a «principe» mentre nei fatti è un «mostro».

«Solo la donna è portata a vedere un principe in una bestia e questo è un contenuto legato al “bambino da curare”, ovvero “mi picchia però mi ama”, “ma poi crescerà”, “io lo rinsavirò”, e poi è lei trovarsi in pericolo – ha spiegato – Soltanto guardando non solo con gli occhi, ma con l’apertura mentale, quindi con consapevolezza si può evitare di legarsi a chi può solo nuocere e fare del male».

L'importanza dell'educazione affettiva

In secondo luogo è importante avere una sfera di protezione amicale evitando di isolarsi e avere la possibilità di ricevere aiuti.

La violenza di genere in questi ultimi mesi si è manifestata in modo precoce anche tra gli adolescenti. «I giovani sono quelli più trascurati: sono precoci nei comportamenti ma non nella mente» ha osservato. Il capitolo nove «Il giovanile errore. Nostra gioventù beata e bruciata» è dedicato proprio a loro tra disordine sessuale e immaturità affettiva, bullismo e uso di sostanze.

«Ripartire dall’educazione affettiva e sentimentale a scuola, che però sarebbe utile anche agli adulti» ha chiosato lo specialista.

 

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