Il 2 marzo a Milano

Enpa aderisce al presidio in difesa della fauna selvatica in Lombardia

L'obiettivo è quello di porre l'attenzione sulle minacce che incombono sul futuro della fauna locale e della biodiversità nella nostra regione

Enpa aderisce al presidio in difesa della fauna selvatica in Lombardia
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Ci sarà anche una rappresentanza dell'Enpa di Monza e Brianza al presidio, in programma giovedì 2 marzo presso il Pirellone di Milano, organizzato dalle associazioni ambientaliste in difesa della fauna selvatica e della biodiversità in Lombardia.

Enpa aderisce al presidio in difesa della fauna selvatica in Lombardia

Dalle 9 alle 12 di giovedì i volontari delle diverse associazioni che aderiscono all'iniziativa - tra cui Associazione Vittime Caccia – Cabs – Circoli Legambiente Brescia - Enpa - Gaia - Gol - Gruppo Intervento Giuridico - Lac - Lav - Leal - Leidaa – Lipu - Pro Natura Lombardia – WWF Lombardia e Ebn Italia - saranno in piazza per porre l'attenzione sulle minacce che incombono sul futuro della fauna locale. Con loro ci saranno anche i rappresentanti di Europa Verde Milano, Luca Paladini neoeletto consigliere regionale in Lombardia con la Lista Majorino, e i consiglieri del Movimento 5stelle Lombardia.

Le ragioni del presidio

"Le recenti elezioni amministrative hanno ancora una volta dimostrato come i cacciatori, una minoranza della popolazione (0,5 % dei cittadini lombardi), continuino a condizionare la politica regionale - si legge nel comunicato congiunto delle associazioni animaliste lombarde. Una situazione che non ha paragone forse nel mondo intero, dove invece le politiche di tutela dell’ambiente e della fauna cercano di bilanciare i diversi interessi. In Lombardia al contrario si ricomincia a parlare di caccia in deroga ai piccoli uccelli protetti, riapertura degli impianti di uccellagione per arrivare addirittura all’assurda richiesta di fermare la fondamentale attività antibracconaggio dei Carabinieri Forestali in uno dei più importanti black-spot della caccia illegale del bacino del Mediterraneo, cioè le valli della provincia di Brescia e Bergamo".

"I prossimi mesi saranno cruciali anche per quanto riguarda il Piano Faunistico (che non è mai redatto nonostante gli obblighi di Legge), per la tutela dei valichi di migrazione (mai attuata) e per la emanazione del Calendario venatorio, che già si annuncia essere un altro pacco regalo per le doppiette.

La questione delle munizioni in piombo

Un altro tema caro agli animalisti è la questione delle munizioni in piombo:

"Passando su scala nazionale lo scempio si chiude con il divieto di uso di munizioni inpiombo limitato alle sole zone umide tutelate dalla Convenzione di Ramsar, non ottemperando al divieto generale per tutte le zone umide previsto dal Regolamento europeo che è entrato in vigore in questi giorni.  Ancora una volta i cacciatori condizionano il destino della fauna selvatica anche infischiandosene della salute umana (tra le 1.400 e le 7.800 tonnellate di piombo vengono rilasciate nell’ambiente durante l’attività venatoria solo nelle Zone Umide europee)".

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