Esclusi dall'oratorio estivo, la protesta di quattro ragazzi a Paina
"Ci hanno detto che il nostro stile di vita non è adatto e non potremo fare parte del gruppo animatori"
Non potranno fare gli animatori quest'anno all'oratorio estivo di Paina di Giussano e gli esclusi, quattro ragazzi tra i 18 e 17 anni, sono scesi in protesta domenica 26 maggio con striscioni fuori dalla chiesa.
Fuori dal gruppo animatori
Sono stati tagliati fuori dal gruppo degli animatori perchè «il loro stile di vita non sarebbe adatto con l’attività educativa». Questa la motivazione che sarebbe stata data ai quattro ragazzi di Paina che per quattro anni sono stati animatori, e che per quest'anno saranno esclusi da questo incarico. Tanta l'amarezza, che domenica 26 maggio è diventata protesta in piazza. I quattro ragazzi hanno dimostrato tutto il loro dissenso per la decisione presa dal gruppo di educatori che gestiscono l'oratorio in frazione, manifestando con striscioni.
Striscioni a Paina
La decisione che è stata comunicata loro circa due settimane fa, è diventata così pubblica grazie alla protesta dei 4 ragazzi, due neo maggiorenni e due che lo diventeranno entro la fine dell’anno. Domenica è stato dato il mandato - in tutta la comunità pastorale - a tutti gli animatori: 50 solo quelli di Paina, ma tra questi mancavano solo i 4 giovani. E all’uscita dalla messa, è scattata la protesta: i fedeli uscendo dalla chiesa di Paina, si sono trovati davanti striscioni alle finestre e gli stessi ragazzi con i cartelli, davanti all’oratorio.
«Cacciati da casa nostra», Morale cristiana» «Superbia e pregiudizio»: questi i messaggi di protesta.
Il racconto di uno dei ragazzi "esclusi"
I quattro ragazzi, studenti, da diversi anni fanno parte della vita dell’oratorio painese:
«Siamo sempre presenti e collaboriamo in tante attività. Ci hanno dato degli incarichi e dei ruoli che abbiamo sempre onorato. Abbiamo fatto molto per il nostro oratorio. Due settimane fa i 4 educatori che gestiscono le attività, ci hanno informato che non potevamo più fare gli animatori, perchè il nostro stile di vita non è adatto, senza spiegare però che cosa intendessero con questa motivazione. Non è giusto. L’oratorio è un luogo di accoglienza e questa decisione - immotivata, che lascia spazio a pregiudizi - ci ha molto amareggiati ecco perchè abbiamo deciso di protestare».
Don Giacomo: nessuna questione morale, nè pregiudizi
Don Giacomo, che si occupa degli oratori della comunità pastorale non ha negato una certa sorpresa all’uscita della messa, domenica, ma ci tiene a sottolineare che nessuno è stato cacciato dall’oratorio.
«Certe situazioni possono accadere, ma non ci sono nè questioni morali nè pregiudizi in queste decisioni- spiega - il gruppo di educatori sulla base di un cammino fatto con i ragazzi e sulla base di una serie di considerazioni di atteggiamenti accaduti hanno stabilito di non confermare il ruolo di animatori per questi ragazzi, che hanno sempre collaborato in modo molto attivo in oratorio, ricoprendo diversi incarichi. Nei giorni scorsi abbiamo cercato di chiarire la posizione. I ragazzi sono sempre ben accetti in oratorio e confidiamo in una ripartenza con tutte le altre attività dopo l’estate».
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