38 posti di lavoro in bilico

Ex Valli di Renate, lavoratori in sciopero contro la chiusura

Presidio di maestranze e sindacati lunedì pomeriggio davanti alla ditta di via Concordia

Ex Valli di Renate, lavoratori in sciopero contro la chiusura
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Uno sciopero di quattro ore contro la chiusura dello stabilimento dell'ex "Valli & Valli" di Renate, dal 2008 gestito dalla Assa Abloy, colosso svedese dei serramenti. I lavoratori e le lavoratrici incroceranno le braccia lunedì 14, a partire dalle 13.

Quattro ore di sciopero

La procedura di licenziamento collettivo di tutti i 38 dipendenti del sito produttivo di via Concordia a Renate era stata avviata il 3 settembre scorso. Nel corso delle assemblee sindacali le lavoratrici e i lavoratori, insieme ai sindacati - Cgil, Cisl e Uil -, hanno assunto una serie di iniziative: dall’invio di una lettera all’a proprietà per la riattivazione piena delle attività aziendali e l’accettazione degli ordinativi che Assa Abloy "ha scelto di respingere",  alla richiesta di apertura di un tavolo istituzionale all’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia volto ad ottenere il pieno coinvolgimento delle istituzioni nell’individuare ogni percorso utile per la tutela dell’occupazione e la continuità produttiva.

Per sostenerle e "ribadire l’urgenza della necessità di individuare soluzioni", come spiegato dai sindacati, è stato indetto nelle scorse ore lo sciopero: lunedì, dalle 13, maestranze e sindacati si riuniranno in presidio davanti ai cancelli della ditta.

"Non si possono perdere 38 posti di lavoro"

"Non possiamo permettere che le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori di questa storica eccellenza brianzola vengano disperse e che si perdano 38 posti di lavoro nel nostro territorio", sottolineato Marco Cazzaniga, Maurizio Ferrari e Maria Ciociola, rispettivamente rappresentanti di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil.

"La multinazionale svedese Assa Abloy deve esercitare la propria responsabilità sociale riattivando tutte le attività e mettersi a disposizione delle Istituzioni, affinché vengano attivate tutte le possibili misure per la tutela occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori e della continuità del patrimonio produttivo del nostro territorio”.

"Invitiamo tutte le Istituzioni al massimo impegno nell’esercizio delle proprie responsabilità e delle proprie funzioni al fine di tutelare le lavoratrici e i lavoratori", concludono i sindacalisti.

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