Mobilitazione a Monza

Fiaccolata per Ilaria Salis, il sindaco: "Chiesto il rimpatrio"

Lunedì alle 18.30 il corteo - senza simboli di partito - partirà da largo Mazzini e attraverserà il centro

Fiaccolata per Ilaria Salis, il sindaco: "Chiesto il rimpatrio"
Pubblicato:

Una fiaccolata per Ilaria Salis. A Monza, lunedì, la mobilitazione per chiedere il trasferimento in Italia della maestra.

Fiaccolata per Ilaria Salis

L'appuntamento con il presidio lunedì 5 febbraio alle 18.30 in largo Mazzini. Il corteo pacifico, armato di fiaccole e senza bandiere di partito, partirà dalla Rinascente e arriverà fino in piazza Roma.

Una fiaccolata per chiedere il trasferimento in Italia di Ilaria Salis, detenuta nelle carceri ungheresi in condizioni non compatibili con il rispetto dei diritti umani.

L'annuncio è stato dato ieri sera, giovedì, in Consiglio comunale a Monza dai gruppi di maggioranza che hanno presentato un ordine del giorno.

Il sindaco: "D'accordo col ministro Tajani"

Anche il sindaco Paolo Pilotto, interpellato dalla redazione del Giornale di Monza, ha chiarito la sua posizione.

Sin da subito mi sono messo a disposizione anche del padre di Ilaria per fare da tramite con il Consiglio comunale e ho espresso tutta la mia vicinanza. Non entro nel merito della vicenda giudiziaria, ma sposo la richiesta del ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha chiesto il rimpatrio della nostra concittadina per far si che possa seguire il processo in Italia. D'accordo anche sul fatto che possa eventualmente scontare la pena nel suo Paese. Per quanto riguarda la fiaccolata di lunedì, valuterò se partecipare.

Il tam-tam mediatico, che ha coinvolto la maestra monzese che da quasi un anno è detenuta in Ungheria in condizioni non in linea con le direttive europee, ha smosso la politica a tutti i livelli.

La vicenda del 2023

Il fatto risale all'11 febbraio 2023 durante un raduno (definito "Giorno dell'onore") che richiama ogni anno a Budapest centinaia e centinaia di nazifascisti da tutta Europa

Alle formazioni di estrema destra si erano poi contrapposti i gruppi antifascisti - anche in questo caso arrivati da tutto il continente - e tra di loro c'era anche Ilaria Salis.

Inevitabile, quindi, lo scoppio dei tafferugli. L'italiana era stata arrestata poco dopo mentre si trovava in taxi con altri due manifestanti.

Dopo l’arresto, la 39enne era stata portata in un carcere di massima sicurezza. A sollevare l'indignazione erano state anche le immagini dell'insegnate - con polsi e caviglie ammanettate e tenuta con una catena legata alla vita - all'ingresso nell'aula del tribunale dove si sta svolgendo il processo.

LEGGI L'EDIZIONE DIGITALE DEL GIORNALE DI MONZA

Seguici sui nostri canali
Necrologie