Carate Brianza

Finalmente è ufficiale: il «Nove Piani» va giù fra meno di un mese

Nella mattinata di sabato 15 ottobre avranno inizio le operazioni di demolizione dell’edificio di via Aspromonte.

Finalmente è ufficiale: il «Nove Piani» va giù fra meno di un mese
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Sabato 15 ottobre, salvo imprevisti organizzativi, inizieranno le operazioni di abbattimento del palazzo del Nove Piani a Carate Brianza, per anni simbolo di degrado dopo che l’edificio - che in passato aveva ospitato decine di famiglie - era finito in un fallimento societario.

Finalmente è ufficiale: il «Nove Piani» va giù fra meno di un mese

Il palazzone era rimasto coinvolto nel maxi-sequestro della Guardia di Finanza e della Procura di Monza nell’inchiesta sui soldi «riciclati» in case e terreni di cui era stato accusato il napoletano Salvatore Izzo, legato alla immobiliare «Cb Spa», fallita nell’ottobre 2016 e ultima proprietaria dello stabile caratese dichiarato poi inabitabile dall’Asl.

Quella del 15 ottobre sarà dunque una data destinata a entrare nella storia della città e attesa da tempo per la quale l’Amministrazione comunale ha voluto organizzare anche un simbolico appuntamento collettivo attorno all’immobile di via Aspromonte, che verrà gradualmente raso al suolo. La prima «pinzata» allo stabile - aggiudicato all’asta ad inizio anno alla «Geoide Project and contract srl» di Carate Brianza, società attiva nel settore immobiliare e delle progettazioni, per un milione e 691 mila euro - avverrà alla presenza del sindaco e dei rappresentanti della Giunta.

Quello che sorgerà sulle ceneri del «Nove Piani» sarà, però, ancora tutto da scoprire...
La proprietà, infatti, sarebbe in attesa dell’approvazione definitiva della nuova variante al Piano di governo del territorio (prevista entro fine anno) per presentare una proposta di Piano attuativo.

Il «Nove Piani», composto da 36 tipologie di appartamenti da quattro fino a sei vani e mezzo, con cantine interrate, era stato venduto in un unico lotto insieme al terreno privato di circa 11.246 metri quadrati circostante l’edificio, in forza di un accordo definito tra le due proprietà. Nel Pgt oggi vigente - quello del 2018 della Giunta Paoletti - l’impegno alla demolizione del palazzone consentiva all’acquirente di programmare e realizzare un ampio progetto urbanistico-edilizio (fino a un massimo di 13.500 metri cubi) e quindi di «spalmare» la superficie edificabile (circa 4.885 metri quadrati lordi) sui due sub-comparti dopo l’acquisizione dei terreni comunali di viale Brianza (7.076 metri quadrati circa) per un corrispettivo di circa 200 mila euro. All’interno era stata inserita anche la previsione di aree a verde per almeno 5 mila metri quadrati.

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