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La flangia alleata del sorriso, parola del Centro Medico Brianza

Al Centro Medico Brianza uno dei trattamenti più frequenti è quello della protesi fissa su impianti Toronto Bridge

La flangia alleata del sorriso, parola del Centro Medico Brianza
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Uno dei trattamenti che i dottori Gianluca Santoni e Andrea Ormellese del Centro Medico Brianza portano a termine con maggiore frequenza è quello della riabilitazione delle arcate tramite la tecnica Toronto Bridge per le cui protesi talvolta si realizza anche la flangia. «Si tratta di un intervento che permette di restituire al paziente un sorriso del tutto naturale avvitando su soli 4 impianti una protesi fissa contenente 12 denti», affermano i due specialisti.

Toronto Bridge con o senza flangia al Centro Medico Brianza

«Prima di approfondire il tema della flangia (o gengiva finta), vera e propria alleata del sorriso, - rivelano Santoni e Ormellese - vorremmo spendere due parole sui vantaggi in senso più ampio del Toronto Bridge che sono diversi: in primo luogo è bene sottolineare la sicurezza chirurgica del trattamento perché con l’implantologia ALL ON 4 applicata alla protesi fissa Toronto Bridge non è possibile incappare nella lesione accidentale del nervo del canale mandibolare che può verificarsi, per fortuna di rado, durante gli interventi di implantologia tradizionale. C'è poi l'estetica che è altamente personalizzabile e rapportata alle disponibilità economiche del paziente: il Toronto Bridge, per esempio, offre la possibilità di ridisegnare il sorriso (smile design) andando a correggere eventuali imperfezioni. Inoltre è possibile scegliere colore preferito per avere un sorriso smagliante. Nell'ambito dell'estetica del sorriso rientra anche l'adozione della gengiva finta. Infine, è bene ricordare che grazie a questa tecnica la protesi è sempre salda, nonché realizzata e messa in opera in tempi contenuti dopo un Intervento chirurgico assolutamente mini-invasivo».


La flangia, alleata del sorriso

Obiettivo di chi si sottopone alla riabilitazione delle arcate con la tecnica del Toronto Bridge è quello di recuperare salute e funzionalità della bocca, oltre all'estetica, naturalmente. Ed è proprio nell'aspetto estetico che rientra l'utilizzo o meno della flangia, nota anche con il nome di gengiva finta dal momento che la sua funzione è proprio quella di simulare la presenza della gengiva prevalentemente dell'arcata superiore. «Qualora necessaria, la presenza della flangia nelle protesi su impianti è da intendersi come un elemento positivo - spiegano i dentisti - La scelta di ricorrere a essa spetta all'odontoiatra che, solitamente, valuta il suo utilizzo in base alla quantità di gengiva e osso naturali nella bocca del paziente. Qualora, in seguito al riassorbimento naturale a causa della vecchiaia o a patologie come la parodontite, la gengiva naturale sia insufficiente, bisognerà infatti incrementare l'altezza dei denti protesici (cioè i denti finti) per preservare la corretta occlusione». Ecco spiegato in poche parole, dunque, perché la flangia che simula le gengive è importante: «L'alternativa alla quale alcuni ricorrevano in passato era quella di allungare gli elementi dentari, questo però rischiava di dare luogo al cosiddetto sorriso equino, come quello dell'indimenticabile "dentone" interpretato da Alberto Sordi in un celebre film di tanti anni fa: meglio evitare». L'importante è che la lunghezza della flangia e quella dei denti finti siano proporzionate: «Questo permetterà di adagiare la protesi sopra la gengiva naturale creando un effetto di continuità che la farà sembrare vera. Occorre poi aggiungere che grazie alla flangia si previene il ristagno di cibo sotto la protesi perché il manufatto assume caratteristiche anatomiche corrette, che verrebbero a mancare senza gengiva».

Tale e quale

Costruire una protesi con flangia è una vera e propria arte: «I tecnici possono effettuare in laboratorio vere e proprie caratterizzazioni atte a far sembrare la protesi più vera. Piccole macchie, riproduzioni di vasi sanguigni artificiali, colorazioni in linea con l'età e i colori propri dei denti del paziente conferiscono infatti al manufatto un aspetto veramente naturale».

Impianti al posto giusto, aspetto naturale

Un altro vantaggio della flangia è quello di poter posizionare gli impianti correttamente nel punto ritenuto migliore dal dentista: «Con la flangia che copre la gengiva abbiamo la possibilità di posizionare gli impianti dentali in qualsiasi punto, senza dover tener conto dei limiti imposti dalla preservazione estetica - spiegano Santoni e Ormellese - D'altra parte, facendo in modo che la flangia salga oltre la linea del sorriso si è risolto il timore, espresso da molti dei futuri portatori di protesi fissa su impianti, che eventuali interlocutori possano accorgersi della protesi stessa. Grazie a questo accorgimento la giunzione tra gengiva artificiale e naturale, nonostante lo stiramento estremo del labbro durante un sorriso naturale, rimane coperto».

E se il paziente presenta osso e gengiva sufficienti

«In questi casi sarà possibile realizzare protesi fisse su impianti con tecnica Toronto Bridge senza flangia con denti naturali artificiali adagiati direttamente sulla gengiva naturale - riprendono i dottori - Senza dubbio si tratta di un trattamento dal risultato estetico ottimale, ma con qualche controindicazione: questo tipo di protesi, infatti, può lasciare qualche spazio scuro interprossimale determinato dalla ritrazione della gengiva. In questi spazi, invero anche poco estetici, può accumularsi un eventuale ristagno di cibo in grado di compromettere la ritrovata salute orale. In questi casi il dentista si preoccuperà di raccomandare al paziente il mantenimento di una minuziosa igiene orale a casa e di verificarne periodicamente la qualità durante le visite di controllo pianificate al termine della chirurgia».

Toronto bridge e flangia al Centro Medico Brianza: informazioni

Per ulteriori informazioni sulla tecnica Toronto Bridge e sulla flangia,i dottori Gianluca Santoni e Andrea Ormellese sono a disposizione dei pazienti ogni giorno presso la sede di Cornate d'Adda i cui recapiti sono disponibili cliccando qui.

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