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"Formazione complementare" degli Oss, i dubbi del sindacato

Uil Fpl Lario e Brianza interroga la Regione: "Quali saranno gli impatti lavorativi e le ricadute sull'occupazione degli infermieri nelle Rsa?"

"Formazione complementare" degli Oss, i dubbi del sindacato
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"Formazione complementare" degli Oss, i dubbi del sindacato. Uil Fpl Lario e Brianza interroga la Regione: "Quali saranno gli impatti lavorativi e le ricadute sull'occupazione degli infermieri nelle Rsa?"

Formazione complementare degli Oss, i dubbi del sindacato

Regione Lombardia dà il via libera ad un progetto sperimentale che coinvolge gli operatori socio-sanitari, ma i sindacati sono preoccupati. "Quali saranno gli impatti lavorativi della "formazione complementare” E  le ricadute sull’occupazione degli infermieri nelle Rsa?"  è la domanda che la segreteria di Uil Fpl Lario e Brianza rivolge all'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. Per il sindacato, contestualmente alla formazione  "Occorrono sicurezza e tutele, riconoscimento giuridico, riconoscimento economico"

La delibera regionale

Con una delibera del 25 luglio, Regione Lombardia ha deciso di attivare in via sperimentale un percorso di formazione complementare in assistenza sanitaria rivolto ad Operatori socio-sanitari (Oss) che lavorano in case di riposo, strutture per disabili e presidi socio-sanitari di cure intermedie. L'obiettivo è integrare le competenze e migliorare la preparazione dell'operatore al fine di fornire maggiore  supporto alla figura dell'infermiere.  Il percorso prevede 300 ore tra lezioni teoriche e tirocinio.

"Occorrono tutela e sicurezza"

In un comunicato congiunto però, le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil rimarcano che prima di avviare questo percorso servono garanzie: "Regione Lombardia avvia unilateralmente una sperimentazione di formazione complementare agli Oss del mondo socio-sanitario e con discrezionalità del datore di lavoro nel decidere chi parteciperà. Siamo per la valorizzazione delle professioni e delle professionalità, ma occorrono sicurezza e tutele, riconoscimento giuridico, riconoscimento economico".

Poco organico e tanti contratti diversi

Secondo Fpl Uil bisogna tener conto che gli operatori in servizio sono già fortemente in difficoltà: "Questi ulteriori carichi di lavoro al personale, già provato da due anni di Covid e da dotazioni organiche deficitarie, visti i numeri esegui attuali, come verranno assegnati?" -  ha chiesto ancora il segretario Uil Fpl Lario e Brianza Massimo Coppia -  inoltre i lavoratori interessati dalla sperimentazione hanno più contratti collettivi come ad esempio: Cooperative Sociali; UNEBA, AGIDAE, ANASTE. Sarà loro  riconosciuto un livello contrattuale superiore? E verranno riconosciuti a livello economico?"

"Pensare anche a un piano assunzioni"

Insomma, i dubbi sono se maggiore professionalità si tradurrà in stabilità e tutele per gli operatori. "La Regione, incentivando la formazione e la specializzazione di queste persone dovrebbe pensare anche ad un piano di assunzioni - ha ragionato Coppia - Vorremmo anche capire se per gli Oss della Sanità pubblica e privata sia previsto dalla Regione Lombardia il percorso per un livello contrattuale superiore"

 

 

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