Fotografo di Meda vince il premio di fotografia di Cesano Maderno
Proclamati i vincitori della 29esima rassegna organizzata dagli Amici Palazzo e Parco Arese Borromeo.
Roberto Raineri, 63 anni, di Meda, del Circolo fotografico Acli Meda, si aggiudica il primo premio della 29esima mostra "Il mondo in un click" organizzata a Cesano Maderno dagli Amici Palazzo e Parco Arese Borromeo.
Fotografo di Meda vince il premio di fotografia
Merito della sua "Non fermarsi" scattata sulle strade di Molinello di Cesano Maderno, con cui ha dimostrato "un ottimo spunto fotografico che mostra dinamismo e composizione - così la motivazione della commissione artistica - Un sapiente dosaggio delle luci rende lo scatto ancora più intrigante". La cerimonia di premiazione si è svolta sabato in auditorium Disarò insieme all’inaugurazione della mostra che sarà visitabile fino a domenica 19 novembre (orari: sabato dalle 15 alle 18, domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18).
Tutti i finalisti
Secondo premio a Tommaso Finizio di Cesano Maderno per "Facciamo un tuffo?", in cui "complicità e intesa sono riassunti in uno scatto sapientemente incorniciato e composto". Terzo premio a Davide Bertazzoni di Cesate per "Catch the moment", scatto che "riassume l’essenza della street photografy". I riconoscimenti dell’Amministrazione comunale (presente l’assessora alla Cultura Martina Morazzi) sono andati a Fausto Carbonara di Legnano, Renata Somaschi di Vigevano (PV) ed Elisabetta Mazzon di Meda. Diploma della commissione artistica a Carla Villa di Ceriano Laghetto, Laura Bressanin di Lentate sul Seveso e Roberto Ciriaco di Senna Comasco (CO).
La mostra nella mostra
Mostra nella mostra, "Abitare nell’orto d’Europa: le architetture 'invisibili' di Almeria" a cura di Ferdinando Zanzottera, responsabile della fototeca dell’Istituto per la storia dell’arte lombarda e docente di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano. In esposizione una quarantina di scatti di Lukas Isak, un giovane promettente professionista dell’architettura particolarmente interessato ad indagare il tema dell’abitare dell’uomo. Le immagini esposte costituiscono, infatti, il suo personale racconto figurativo della "città invisibile" di Almeria, una delle più grandi baraccopoli del Sud della Spagna in cui vivono oltre 4mila persone impiegate, più o meno regolarmente, nella coltivazione in serra di prodotti agro-alimentari esportati in tutta Europa.