Parla il parroco di Nova

Gesù in tacchi al Pride: "Questo non è rispetto"

Il parroco di Nova Milanese ha commentato un post del leader della Lega Salvini.

Gesù in tacchi al Pride: "Questo non è rispetto"
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"Nelle relazioni è sempre necessario il rispetto". Così don Luigi Caimi, parroco della Comunità pastorale San Grato di Nova Milanese, ha commentato una foto del Milano Pride condivisa sui social dal leader della Lega Matteo Salvini.

Gesù in tacchi al Pride: "Questo non è rispetto"

Uno scatto diventato virale che rappresenta una singolare Via Crucis: un uomo che ha sfilato con un lenzuolo legato alla vita, ai piedi un paio di tacchi e una croce sulle spalle. Un’immagine che ha fatto molto discutere: Salvini, sui suoi canali social, ha criticato aspramente l’utilizzo del simbolo sacro da parte della comunità arcobaleno.

Don Luigi Caimi ha commentato la fotografia diventata virale che ritraeva un uomo che impersonificava Gesù al Gay Pride

"Secondo me raffigurare Gesù Cristo con minigonna e tacchi a spillo non è una simpatica provocazione, è una schifezza, un’offesa e una sgradevole mancanza di rispetto", ha scritto il leader della Lega allegando una foto del manifestante.

Il commento di don Luigi Caimi

Tra le migliaia di commenti, anche quello di un parroco con quarant’anni di sacerdozio alle spalle, don Luigi Caimi, che ha scritto appunto: "Nelle relazioni è sempre necessario il rispetto". Con queste parole anche il sacerdote ha voluto prendere una posizione.

don Luigi Caimi

"Io non mi sono mai permesso di giudicare le scelte altrui - ci ha spiegato - Mi piacerebbe che anche gli altri facessero lo stesso con me. E’ giustissimo combattere per i propri diritti e i propri ideali, ma bisogna stare attenti a non ledere quelli delle altre persone".

Questo, dunque, voleva intendere nel suo commento: "Noi dobbiamo vivere in una società in cui ci si rispetta gli uni con gli altri - ha affermato il parroco - Io rispetto tutte le differenze, lo dimostro nella vita di tutti i giorni, ma anche gli altri devono aver rispetto delle mie convinzioni. Non mi sono mai permesso di alzare la voce o di fare gesti che possano urtare i sentimenti altrui".
Malgrado il commento sia stato scritto su una pagina social leghista, il don novese ha voluto specificare la sua assoluta distanza da ogni appartenenza politica: "Io mantengo il mio ruolo, non c’entro niente né con Salvini, né con tutti gli altri politici. Per me non c’è la destra o la sinistra, io sono dalla parte di Cristo. Gesù mi insegna l’inclusione e il rispetto di tutti. Se gli altri non lo avranno per me, non importa, io non smetterò di continuare a fare la mia parte".

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