Il sogno

Giorgia Cetani e Martina Ciminelli alla caccia delle Olimpiadi

Le atlete di Cornate e Busnago hanno indossato la maglia della Nazionale di flag football.

Giorgia Cetani e Martina Ciminelli alla caccia delle Olimpiadi
Pubblicato:

Giorgia Cetani e Martina Ciminelli vanno a caccia delle Olimpiadi. Le atlete di Cornate e Busnago hanno indossato la maglia della Nazionale italiana di flag football.

L'esperienza in azzurro

Due ragazze e un unico sogno che è diventato realtà grazie alla maglia della Nazionale. C’è anche la firma di Giorgia Cetani, 20 anni di Colnago e Martina Ciminelli, 21 anni di Busnago, sulla storica partecipazione della selezione italiana ai campionati mondiali di Flag Football, disputatasi nelle scorse settimane in Israele. Per chi non conoscesse la disciplina, stiamo parlando di una variante del football americano in cui però non esiste contatto fisico: l’interruzione dell’azione non è determinata dal tradizionale (e più violento) placcaggio, bensì dal "furto" di una bandierina che ogni atleta porta attaccata alla propria cintura. Uno sport molto particolare, che l’immaginario comune vuole appartenere unicamente al mondo maschile, ma che in realtà è in fortissima espansione anche nell’universo femminile. Prova ne è la prestazione della Azzurre ai Mondiali, conclusa con un ottavo posto finale che, a dispetto del mero numero, profuma di storia e successo.

I primi passi

Per le due giovanissime atlete vimercatesi è iniziato tutto come un gioco. Anzi, come una lezione a scuola.

"L’abbiamo provato per la prima volta durante una lezione di educazione fisica del professor Poletti e ce ne siamo innamorate", raccontano le due giovani.

Un cammino proseguito in parallelo anche fuori dall’orario scolastico, indossando la divisa dei "Gators" di Cornate e Busnago. Quando la squadra ha terminato la sua attività si sono quindi dovute trasferire a Bergamo, ai Lions. La società orobica, punto di riferimento per tutto il territorio nazionale, è stata l’ideale trampolino di lancio verso la maglia più ambita, quella della Nazionale.

La storia di Giorgia

La ventenne colnaghese Giorgia Cetani è quindi partita alla volta di Israele, contribuendo in modo significativo alla "storica" campagna azzurra ai Campionati mondiali, chiusi all’ottavo posto

"L’esperienza in Israele è stata davvero incredibile, anche perché non mi sarei mai aspettata di essere selezionata dai tecnici - spiega Giorgia, professione “linebacker” - Al pre-raduno eravamo in 30, da cui sono state selezione le 15 prescelte per indossare la maglia azzurra: quando ho saputo di essere dentro non ci credevo. Grazie alle vittorie contro il Cile, la Bielorussia e la Repubblica Ceca ci siamo garantite l’accesso ai quarti di finale, venendo sconfitte solo dal Messico. Tuttavia grazie a queste tre vittorie abbiamo ottenuto la qualificazione ai “World Games”, manifestazione che si terrà nel 2022 in Alabama. Da quel torneo usciranno le Nazionali che potranno ambire a partecipare ai Giochi olimpici di Los Angeles 2028, in cui il flag football potrebbe fare il suo esordio. L’obiettivo è proprio arrivare fino ai giochi a cinque cerchi: Indossare la maglia della Nazionale è motivo di grande orgoglio: difendere i colori dell’Italia alle Olimpiadi sarebbe qualcosa di incredibile".

 

Martina e la Nazionale

A fare eco a Giorgia è Martina: le due hanno condiviso gran parte della carriera agonistica, dalle giovanili fino alla Nazionale. Nella vita la 21enne busnaghese studia osteopatia mentre sul rettangolo verde gioca come "wide receveir".

"Giocando 5 contro 5 ognuna di noi ha imparato a ricoprire ogni ruolo in campo - precisa la giovane busnaghese - Con le Azzurre gioco anche in difesa qualche volta. Questo sport mi ha regalato delle soddisfazioni straordinarie: ho cominciato quasi per caso e quest’anno sono arrivata alla terza esperienza internazionale senior dopo due Europei (Spagna 2017 e Israele 2019, ndr). Riguardandomi indietro mi rendo conto che probabilmente il mio percorso è alquanto curioso, perché ho iniziato a fare ginnastica artistica e sono finita a giocare a football. Contrariamente a quello che si pensa, però, il Flag non è uno sport prettamente maschile, anzi il movimento femminile è in forte espansione: la fisicità conta, ma molto più importante è l’atletismo. E da questo punto di vista, essermi allenata molto con i maschi nelle squadre miste mi ha aiutato a crescere e ad avere stimoli in più per fare sempre meglio".

Infine un consiglio a tutte quelle bambine che, come lei dieci anni, si stanno avvicinando a questa disciplina.

"Provateci e se pensate che sia la vostra strada non mollate - conclude Martina - Io l’ho fatto e ho avuto grandi soddisfazioni, perché rappresentare il proprio Paese nel mondo è un’emozione indescrivibile".

 

Seguici sui nostri canali
Necrologie