Seregno

Nel Giorno del ricordo "la guerra non sembra più un brutto ricordo"

Il sindaco, Alberto Rossi, ha richiamato la necessità dell'indagine sulle vicende storiche e della commemorazione per rispetto dei morti.

Nel Giorno del ricordo "la guerra non sembra più un brutto ricordo"
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Anche a Seregno è stato celebrato il Giorno del ricordo, "per la prima volta in un contesto in cui la guerra non sembra più un brutto ricordo" ha commentato il sindaco, Alberto Rossi. Alla stele in memoria di Norma Cossetto erano presenti le autorità civili e militari, le associazioni combattentistiche e d'arma e l'associazione Cartanima.

Celebrato il Giorno del ricordo

Anche a Seregno la celebrazione del Giorno del ricordo, in memoria dei martiri delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata. La cerimonia al parco Longoni, alla presenza di Fabio Napoli, delegato del Comitato Monza e Brianza dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che ha letto il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del Giorno del ricordo del 2020.

Le parole del sindaco Rossi

Il sindaco, Alberto Rossi, ha ricordato che gli eccidi delle foibe "sono un tratto di brutalità orrenda, che purtroppo si è ripetuta in modalità molto diverse e si ripete ancora oggi a tutte le latitudini".

"Al di là della violenza, va ricordata la solitudine delle persone, la condanna di chi ha scelto di lasciare l’Istria e la Dalmazia per cercare in Italia la casa che desideravano, che agognavano - sono state le parole del primo cittadino - La solitudine che a volte ha portato a dimenticare una pagina della nostra storia, una pagina dolorosa, che è bene approfondire ancora e che è bene guardare in faccia con coraggio. E' necessaria l'indagine e la commemorazione. Essere qui è un segno di rispetto per i morti, per gli scomparsi, per chi non ha fatto ritorno e per la comunità che ancora li ricorda e li piange".

Il ricordo di Norma Cossetto

Il sindaco ha ricordato Norma Cossetto, studentessa italiana istriana uccisa dai partigiani jugoslavi nell'ottobre del 1943, "una storia fra tante" che deve richiamare "l’attenzione e il rispetto" per le vicende della storia al confine orientale. Infine Rossi ha citato il gesto commovente del presidente Mattarella, a Trieste nel 2020, "mano nella mano con il presidente sloveno davanti alla foiba di Basovizza. Un gesto che parla da solo e auspico che sia un modello di stile e di comportamento delle persone che rendono viva una comunità".

 

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