Giovani da ascoltare, non da etichettare: il monito di don Claudio Burgio
Il cappellano del carcere Beccaria ospite dell'associazione Cesano Cresciamo

A Cesano Maderno, sala della biblioteca di Palazzo Arese Borromeo gremita per l’incontro "Giovani da ascoltare, non da etichettare" con don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano e fondatore della comunità Kayrós, punto di riferimento per l’accoglienza e il recupero di ragazzi in difficoltà, organizzato dall’associazione Cesano Cresciamo.
Giovani da ascoltare, non da etichettare
A moderare l’evento e dare voce alla generazione più giovane Alessia Kapaj, 22 anni, dell’associazione di via Como. "Quante volte – ha chiesto – parliamo di giovani problematici senza fermarci a conoscerli davvero?". Don Burgio ha condiviso la propria esperienza quotidiana accanto a minori in situazioni di fragilità, tra carcere e comunità, lanciando un messaggio chiaro e potente: "Dietro ogni errore c’è un bisogno. Un grido. Un’occasione da non sprecare".
La responsabilità educativa
L’incontro, promosso con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’ascolto e della responsabilità educativa, ha saputo toccare corde profonde, ricordando quanto sia urgente guardare ai ragazzi con occhi liberi da giudizi. In prima fila, ad ascoltare don Burgio, Federico Romani, presidente del Consiglio regionale della Lombardia.